si cercano i complici

Lecce, banconote false vendute su Telegram e pagate in Bitcoin: arrestato un 28enne

Il giovane originario di Casarano è accusato di aver allestito una tipografia clandestina con materiali e strumenti reperiti sul web. Si cercano i complici

Avrebbe falsificato banconote di vario taglio (5, 10, 20, 50 e 100 euro), per poi promuoverne la vendita online, specialmente su Telegram, anche con offerte promozionali, utilizzando uno username composto dal proprio nome di battesimo. I pacchi con gli euro falsi venivano acquistati in Bitcoin e, poi, spediti in Italia e all'estero. Per questo, un 28enne di Casarano (Lecce), Simone Giuseppe Alfarano, è stato arrestato dai carabinieri di Roma. Il 28enne è accusato di aver allestito una tipografia con materiali e strumenti reperiti sul web per falsificare banconote. Per la vendita sarebbe stato aiutato da complici, la cui identificazione è in corso.

L'esecuzione della misura cautelare in carcere per produzione e traffico di valuta falsa è stata firmata dal gip di Lecce Anna Paola Capano, su richiesta del sostituto procuratore Maria Grazia Anastasia. Secondo quanto accertato dagli investigatori, da dicembre del 2022 e fino al maggio scorso, Alfarano avrebbe effettuato non meno di 163 spedizioni, pubblicizzando online l'attività illecita, con foto e listino prezzi.
 

Gli elementi preliminarmente acquisiti dai militari della Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce, hanno fatto scoprire una filiera distributiva realizzata da un "vendor" che, utilizzando il nickname "@DeathOfSilentBuy", gestiva un canale Telegram dedicato alla vendita delle banconote false.

In particolare, emergeva che gli acquirenti, dopo aver pagato in Bitcoin o tramite Paypal le banconote contraffatte, per un corrispettivo corrispondente al 10% circa del valore nominale, ricevevano plichi postali spediti tramite corriere. L'indagato, sfruttando un noto sito internet utilizzato per la vendita di abiti di seconda mano, generava le etichette da apporre sulle buste da spedire al fine di eludere eventuali controlli sui plichi inviati. 

Tecniche investigative all'avanguardia -

 Attraverso complesse indagini partite nel febbraio 2024 e l'uso di avanzate metodologie tecnologiche, si è riusciti a de-anonimizzare il responsabile del reato. Utilizzando tecniche investigative all'avanguardia, analizzando le transazioni sulla blockchain e integrando le tradizionali attività d'indagine, la stamperia clandestina attiva, secondo le prime ricostruzioni, dal dicembre 2022 fino a oggi, èstata individuata e smantellata.

Gli accertamenti svolti hanno complessivamente consentito di attribuire all'indagato numerose spedizioni inviate in Italia e altri Paesi dell'Unione Europea, quali Francia, Spagna, Germania, Austria e Lussemburgo. Nel corso dell'indagine, mediante l'attivazione dei canali di cooperazione internazionale e il supporto di Europo, nel comune di Feytiat, la polizia francese ha effettuato un arresto in flagranza di reato del destinatario di un plico postale contenente undici banconote false del valore nominale di 50 euro, per un importo complessivo di 550 euro.

L'ambiente virtuale dove venivano effettuati gli scambi era la piattaforma di messaggistica Telegram, ampiamente riconosciuta per la sua sicurezza e popolarità e diventata tra l'altro la nuova frontiera per i cybercriminali.

Nell'ambito delle indagini, inoltre, è stato eseguito un decreto di sequestro patrimoniale preventivo a carico dell'indagato. Il provvedimento è relativo a conti correnti e sui wallet di criptovalute per un valore di euro 11.000 euro, proventi dalle vendite illecite e, nella fase esecutiva, in cui ha partecipato anche uno specialist di Europol, sono state sequestrate 5.000 euro false da 20 euro, 65.000 euro già stampate e pronte per essere definite, 5.100 euro rinvenute all'interno di 6 plichi i quali il vendor li stava per spedire tramite corriere internazionale ai suoi clienti in Italia e all'estero.

All'interno dell'abitazione sono state rinvenute inoltre 3 stampanti, nonché numeroso materiale utile alla produzione delle banconote false e, nel corso della perquisizione, è stato sequestrato anche il canale Telegram del vendor.

La stamperia clandestina, allestita in ambiente domestico, consentiva all'indagato di produrre una notevole quantità di denaro falso che veniva successivamente distribuito, con un volume di affari preliminarmente stimato in oltre 60mila euro.

Le analisi tecniche eseguite dal Nac (National Analysis Centre) della Banca d'Italia, consentivano di ascrivere le banconote false a due nuove e insidiose classi di contraffazione originate in Italia, caratterizzate da un'ottima qualità realizzativa e dalla presenza di caratteristiche similari a quelle genuine. 

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