l'analisi del voto

Europee, il Nord e il Centro premiano FdI: al Sud cresce il Pd

Polarizzazione del voto: tra gli over 30 è FdI, il partito del premier, a farla da padrone con i Dem secondi e staccati di un solo punto percentuale negli over 70

© Afp

Il Nord e il Centro premiano FdI, il Pd spicca al Sud dove è il primo partito trascinato dalla Puglia. M5s, in forte calo, è penalizzato dall'astensione, la Lega e FI pescano voti anche nel Meridione. È questo un primo quadro che emerge dall'analisi dei voti delle Europee. Questa tornata elettorale ha visto la sorpresa di Avs, che ha incrementato il proprio consenso, attraendo elettori di varie provenienze. L'Alleanza viene premiata anche dal voto dei giovani, anche se tra gli under 30 il primo partito è il Pd, seguito a breve distanza da M5s e dal duo Fratoianni-Bonelli. Tra gli over 30 è invece il partito della premier a farla da padrone con i Dem secondi e staccati di un solo punto percentuale negli over 70.

Polarizzazione del voto -

 Del resto la polarizzazione del voto è evidente con FdI ed Pd che rubano voti anche agli alleati e una riduzione della frammentazione che viene evidenziata in tutte le rilevazioni. Il voto ai piccoli, sottolinea l'Istituto Cattaneo, è stato "disincentivato anche dalla soglia di sbarramento". Una scelta di voto utile, dunque, da parte degli elettori. "Troviamo flussi - dice  ancora l'Istituto Cattaneo - da FI e Lega verso FdI, così come da M5s e Avs verso il Pd".

Primo sempre il partito del "non voto" -

  Il partito del non voto resta saldamente al primo posto ed è un dato decisamente rilevante se si vanno ad analizzare i voti assoluti rispetto all'ultimo test elettorale, delle politiche del 2022. In questo senso va sottolineato come FdI, che si conferma saldamente al primo posto tra i partiti italiani, perda circa 600mila elettori in termini assoluti. Più della Lega che ne perde circa 400mila e di Forza Italia che ne ottiene circa 300mila in meno.

Per FI e Lega progressi al sud -

  I due partiti alleati della premier in buona sostanza reggono grazie al Sud. "È qui - dice il Cattaneo - che FI e Lega hanno registrato buona parte dei loro (piccoli) progressi". Un dato più scontato per gli azzurri che si confermano il primo partito in Sicilia con un risultato che va oltre il 23%. Meno per il partito di  Salvini che frena al Nord con anche l'emblematica perdita dopo vent'anni del feudo di Pontida. Bene nel Settentrione, invece, Fratelli d'Italia, così come al Centro: il partito del premier a poche sezioni ancora da scrutinare risulta il primo partito a Roma (nel 2019 era il Pd).

Flop del Terzo Polo -

   Il Pd è in crescita con un saldo netto positivo di circa 300mila voti. Per la prima volta la Regione che porta più voti al partito di Schlein, oltre all'Emilia Romagna, è la Puglia, con l'exploit di Antonio Decaro. Bene anche Avs che aumenta di mezzo milione i propri voti. A influire sul positivo risultato dei due primi partiti è anche l'esito negativo delle formazioni del centro. "Entrambi i partiti maggiori, ma soprattutto FdI - spiega il Cattaneo - prendono dall'area del mai nato Terzo Polo". Anche se, si evidenzia, "la parte predominante dei consensi" di Fratelli d'Italia e del Partito Democratico "deriva da elettori stabili, che avevano già votato per FdI e per il Pd nel 2022".

Milano e Napoli ai Dem -

   Fra le città, come rileva YouTrend, a Milano il primato resta ai Dem mentre Napoli passa da M5s al Pd. I pentastellati si confermano primi a Palermo. Tornando ai dati assoluti M5s dimezza i propri elettori rispetto alle politiche passando da 4,3 milioni a 2,3 milioni.

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