Israele, il padre di uno degli ostaggi liberati è morto poche ore prima di sapere che suo figlio sarebbe tornato a casa
Si tratta di Yossi Jan, 57 anni, genitore di Almog Meir Jan. "Mio fratello è morto di dolore", ha detto la sorella della vittima
Il padre del 21enne Almog Meir Jan, uno degli ostaggi salvati sabato nell'operazione dell'esercito israeliano a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, è morto poche ore prima di sapere che suo figlio sarebbe tornato a casa. "Mio fratello (il 57enne Yossi Jan, ndr) è morto di dolore e non ha potuto vedere suo figlio tornare. La notte prima del ritorno di Almog, il suo cuore si è fermato", racconta Dina Jan, la zia di Almog, all'emittente pubblica Kan, come riportato dal Times of Israel.
"Siamo molto felici del ritorno di Almog, ma il cervello non riesce ad assorbire che questa è la fine - prosegue la donna -. Siamo distrutti", aggiunge spiegando che suo fratello viveva da solo a Kfar Saba. "Yossi, mio fratello, il padre di Almog, è rimasto incollato - ricorda - alla televisione per tutti gli otto mesi, aggrappandosi a ogni informazione. Ha perso 20 chili, si è chiuso in se stesso. Tutti erano preoccupati per Yossi, ma lui non riusciva a comunicare con nessuno".
Dina, spiega il Times of Israel, racconta di aver ricevuto una telefonata dall'esercito che le comunicava che suo nipote era stato salvato e che non riusciva a raggiungere Yossi per comunicarglielo. "Ero così felice", racconta, aggiungendo di essere andata a casa del fratello per dargli la buona notizia. "Ho guidato come una pazza, ho bussato, 'Yossi, Yossi, Yossi' e niente. Non ho ricevuto risposta. La porta di casa sua era aperta e ho visto che dormiva in soggiorno. Gli ho gridato "Yossi" e lui non mi ha risposto. Ho visto il colore della sua pelle, l'ho toccato, era morto", conclude la donna.
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