"Andrea Favero ce l'ha direttamente presentato come il suo ragazzo. Era felice" ha raccontato in un intervista a "Quarto Grado" Alessandra Maoret, la cugina di Giada Zanola, la 34enne che è stata uccisa dal compagno e buttata dal ponte precipitando da una quindicina di metri sull'autostrada A4 a Vigonza (Padova). "Ripensando alle volte che ho parlato con Andrea, lui non ha mai dato segno di essere geloso o di essere un tipo che si arrabbia facilmente. Poi quello che succedeva in casa non lo so, non me ne ha mai parlato" ha proseguito.
"Dovevano sposarsi a settembre. Aveva preparato tutto, scelto il vestito, la location, a marzo ci avevano consegnato le partecipazioni ma poco dopo, non ricordo esattamente quando, si è sentita con mia mamma e le ha spiegato che le cose erano andate diversamente e che le nozze non ci sarebbero state più. Lui era disperato, ma da lì ad arrivare a fare quello che ha fatto…" ha raccontato Alessandra Maoret.
"Lui ci chiamava per sfogarsi, era giù, e in quelle occasioni ci aveva anche detto che Giada si frequentava con un'altra persona. Quando Giada mi ha detto che non si sarebbe sposata più mi ha dato come motivazione il fatto che purtroppo Andrea non è come sembrava. Una frase che poi mi ha fatto riflettere e che mi ha fatto nascere, negli ultimi tempi, il sospetto che subisse delle violenze in casa" ha proseguito. "Andrea era una persona normale, dico questo perché penso a quello che può aver provato Giada per non andare via. Lei era tanto forte, ma dentro sa solo lei quello che ha passato. Spero tanto che l'abbia addormentata e che non si sia resa conto di quello che le stava succedendo" ha concluso.