Il mese di maggio ha fatto registrare una contrazione delle immatricolazioni, che si sono fermate a 139.581 unità. Il consuntivo sui primi cinque mesi dell'anno in corso ha comunque segnato una crescita del 3,4% sullo stesso periodo dello scorso anno (726.311 unità).
La flessione -
Il mese di maggio non ha portato il tanto sperato segno "+": secondo i dati ufficiali, il mercato italiano dell'automobile ha immatricolato 139.581 nuove unità, segnando una flessione del -6,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (è evidente che a penalizzare l’andamento del mercato è stata l’attesa per lo sblocco dei nuovi incentivi). Il totale delle immatricolazioni dall'inizio dell'anno ha raggiunto le 726.311 unità che, se paragonate alle 702.423 del pari periodo 2023, significano una crescita del +3,4% su base annua. Non bisogna però andare troppo fieri di questi numeri, perché se si fa un confronto con il periodo pre-Covid esce fuori un triste -20,4%.
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Fruitori e tipi di alimentazione -
Per quanto riguarda gli utilizzatori, i privati hanno esercitato una contrazione del 10,8%, mentre il noleggio si divide in fatto di performance, con il lungo termine che peggiora del 18,6% e il breve termine che cresce del 9,8%. Male le società, con un -5%, mentre continua il rimbalzo delle autoimmatricolazioni, con un +39,1% (+41,1% l’uso privato e +8,9% l’uso noleggio). Sul fronte delle alimentazioni, le vetture a benzina sono risultate in crescita, recuperando 4,1 punti e fermandosi al 32,2% di quota (31,3% nel cumulato), mentre le diesel scendono al 14,4% di quota (-5,1%), e al 14,9% nei cinque mesi. Lato bi-fuel, le unità a Gpl hanno avuto un calo fino al 6,4% (-2,5%), e 8,6% nel cumulato, mentre quelle a metano rappresentano lo 0,1% (0,2% nel cumulato). Le ibride nel mese di maggio hanno invece guadagnato il 5,4% e superano il 40% di quota (sono al 38,9% nel cumulato) e si dividono con un 11,3% per le full hybrid e un 28,8% per le mild hybrid. Le elettriche perdono pochissimo e restano ferme al 3,6% di share (al 2,9% nel cumulato gennaio-maggio) mentre le ibride plug-in (PHEV) perdono favori dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, posizionadosi al 3,3% (3,2% nei primi 5 mesi del 2024).
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I segmenti e i costruttori -
Spostiamo la nostra analisi sulla scelta delle carrozzerie: va bene il segmento A, quello delle citycar, che si attestano al 10,3%, segnalando una netta crescita delle suv, al 2,1%. Nel segmento B, è buono l'andamento delle berline al 20,9% e delle suv al 26,4%. Nel segmento C invece si è registrata una contrazione sia delle berline che delle suv, rispettivamente al 4% e al 20,8% di quota. Nel segmento D le berline fanno un piccolo salto in avanti all’1,1% di quota, mentre anche in questo segmento le suv vanno in calo scendendo al 5,8%. Sembra non tradire l'alto di gamma, con le berline allo 0,3% di quota e le suv all’1,7%, invece le station wagon sono il 4% del totale, le monovolumi l’1,9% e le sportive lo 0,8%. Per quanto riguarda il podio dei costruttori, sul gradino più alto va Stellantis grazie a 42.509 auto immatricolate, che comunque rappresenta un -14,5% rispetto a un anno fa (inoltre tutti i suoi brand sono in calo, tranne Citroën che con 5.693 unità vendute ha segnato un +42,47%). Secondo posto per il Gruppo Volkswagen, con 24.546 immatricolazioni e un segno più del 4,69%: l'aiuto alla crescita è arrivato particolarmente da Seat (+7,02%) e Cupra (+2,45%) con 1.587 unità. Al terzo posto si trova il Gruppo Renault, in flessione del 12,30%, con 12.900 immatricolazioni effettuate ma con il marchio Renault in crescita del 20,58%.
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