"Per chi lo conosce è quasi impossibile da credere, è sempre stato un ragazzo amato e benvoluto da tutti". Così, ai microfoni di "Mattino Cinque News" parla il padre di Andrea Favero, l'uomo che ha ammesso di aver spinto - nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 maggio - la compagna Giada Zanola dal cavalcavia sull'A4 a Vigonza, in provincia di Padova.
La testimonianza non è utilizzabile come confessione a livello processuale, perché quelle parole non sono state pronunciate davanti a un legale. Tuttavia, rappresentano una netta ammissione di colpa.
"Non sappiamo cosa può essere accaduto in quel frangente", continua l'uomo, aggiungendo di essere vicino alla famiglia di Giada con cui è sempre stato in buoni rapporti. "Siamo molto affranti, stiamo vivendo un incubo. Eravamo abituati a sentire questo tipo di notizie dalla televisione, viverle ci catapulta in un inferno che non si può spiegare".
Intanto, lunedì 3 giugno, la comunità di Vigonza ha partecipato a una processione fino alla casa dove viveva la coppia, per raggiungere poi il cavalcavia. Per l'occasione c'era anche Gino Cecchettin. "Sono qui per stare accanto alla famiglia di Giada", ha detto il padre di Giulia.