Il caso

Venezia, bimba morta soffocata dopo aver ingoiato un tappo: Usl apre un'indagine interna

La madre della piccola: "Mi batterò affinché non capitino altre tragedie"

© Facebook

Sulla morte della piccola Elettra, la bambina di un anno e mezzo residente al Lido di Venezia morta soffocata dopo aver ingoiato un tappo in plastica, l'Ulss 3 Serenissima, l'azienda sanitaria veneziana, ha aperto un'indagine interna. Lo riporta il Corriere del Veneto. "Come succede sempre in questi casi drammatici, assegnerò a una commissione interna composta da specialisti e primari della nostra Usl, ma esterni rispetto all’équipe del Lido, il compito di verificare gli eventi e rilevare eventuali responsabilità o criticità nella gestione della paziente", ha dichiarato il direttore generale Edgardo Contato.  

"La commissione eseguirà tutte le verifiche di rito e intanto, se necessario, mi metterò a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il lavoro del pool di esperti, che redigeranno una relazione, potrebbe anche suggerirmi correttivi per migliorare i percorsi di presa in carico dei pazienti", ha proseguito Contato, che, poi, parlando del Punto di primo intervento del Lido, ha detto: "Ci lavora personale medico e infermieristico formato nell'emergenza-urgenza, che può contare sulla strumentazione adeguata".

La madre della bimba: "Mi batterò perché queste cose non succedano mai più" -

 "Mi batterò affinché non capitino altre tragedie. Non è possibile che se una persona vive al Lido sia condannata a morire perché i medici dell'isola non hanno gli strumenti per poter intervenire. Tutti noi residenti dobbiamo combattere, quanto è successo alla mia famiglia potrebbe colpire chiunque. Lo so che la gente non ci pensa finché va tutto bene, ma basta un secondo perché tutto volga al peggio; quindi, vi prego tutti di alzare la voce e pretendere una sanità che funzioni. Fatevi un'altra domanda: perché siamo noi a dover aspettare un elicottero da un altro ospedale e non ce n'è uno qui, pronto a partire?", ha scritto la mamma della bimba su Facebook, sempre stando al quotidiano.

Nei giorni scorsi, la donna, Emili Massarotto, aveva anche parlato con Venezia Today, dicendo: "Perché non hanno tolto subito il tappo al Lido e si è atteso così tanto? Io ho più volte implorato di tagliare per togliere il tappo. Mi hanno risposto che al Lido non c'è l'apparecchio per vedere dov'è l'ostruzione. Sono stati bravi i paramedici del Lido perché per un'ora e mezza le (a Elettra, ndr) hanno fatto le manovre senza arrendersi. Se ci fosse stato il macchinario forse avrebbero potuto tagliare e salvarla. È inaccettabile che al Lido ci sia solo un punto di primo intervento. Perché non è stata operata subito? Non è possibile averla persa così, non avere i macchinari in una struttura ospedaliera e che in un'emergenza così grave si debba aspettare un elicottero".

"Stiamo ricostruendo la tempistica dell'intervento e sentendo i medici interessati, ma vorrei chiarire due concetti: il personale del Lido ha fatto tutto quello che c'era da fare e l'avaria dell'elisoccorso di Treviso non ha minimamente influito sulle condizioni cliniche della piccola. Era già stata rianimata, ventilata, intubata e stabilizzata dal personale del Punto di primo intervento del Lido e l'anestesista dell'elicottero di Treviso le aveva estratto il tappo dalla trachea. Le funzioni vitali erano stabili, benché gravi, e la Terapia intensiva dell'ospedale padovano ha proseguito le cure avviate al Lido, dove i medici sono riusciti a far ripartire il cuore della bimba", ha dichiarato il dottor Paolo Rosi, coordinatore regionale della rete di emergenza-urgenza e componente della commissione interna dell'Usl, come riporta il Corriere del Veneto

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