“Sottosopra” segna l’inizio di un altro capitolo del progetto musicale di Malika Ayane. A due anni dall'ultimo singolo ("Una ragazza"), il brano è stato scritto insieme a Pacifico e Andrea Bonomo, parte di nuovo materiale a cui sta lavorando e che vedrà la luce nel 2025: "Secondo me c'è materiale per due album. Penso che ci saranno tanti stili mescolati insieme", racconta a Tgcom24. A novembre arriverà un tour teatrale, anche per celebrare 15 anni di carriera: "È bello e mi sento come se avessi di nuovo vent'anni e avessi la possibilità di fare quello che mi piace nella vita".
Volevo sapere cosa significa quel Sottosopra che dà il titolo al tuo nuovo singolo?
Si tratta semplicemente di una sorta di disequilibrio. Del fatto di doversi muovere sopra e sotto la superficie molto spesso. "Ho imparato ad andare sotto se l'aria non c'è", canto in un passaggio. E' proprio quello il senso. Raccogliere ossigeno e poi immergersi in cose che molto spesso non ci aspettiamo e forse pensiamo anche di non essere pronti a poter affrontare. Quindi la differenza la fa come gestisci l'aria che hai accumulato invece di sperare di stare sempre sopra. Non è possibile stare sempre sopra le cose, nella parte positiva. A volte devi stare sotto per forza. E quindi, meglio ci stai, meglio è.
Il brano rappresenta un nuovo percorso. Perchè hai intrapreso un nuovo percorso e da cosa nasce?
Intanto penso che il Covid ci abbia dato un senso di linea del tempo perché ha obbligato tutti a fermarci e fare delle valutazioni sulle cose veramente importanti. Nel mio caso è stato comprendere che non c'è nessun disco necessario. Non serve nessun disco di nessuno. I miei come quelli di tutti gli altri. Quindi poteva avere senso iniziare a fare qualcosa in un modo diverso. E che fosse un ottimo momento per dedicarsi al massimo della sincerità, essere svincolata totalmente da ogni tipo di condizionamento di quelle che sono le aspettative vere e presunte di un mercato. Quindi prendersi il tempo con calma e iniziare da un'altra parte con dei partner nuovi con un po' di esperienza sulle spalle con dei parametri identitari molto compatibili con i miei. Più affine a questa età che ho e a questo momento della vita che sto passando.
Ci sono altri brani in preparazione o pronti su questo nuovo mood?
Secondo me c'è materiale per due album adesso. E quindi si tratta di scegliere bene che cosa può collegare una serie di brani per metterne una decina dentro un disco. Non necessariamente sarà un lavoro di cassa in quattro e non necessariamente sarà tutto un lavoro particolarmente elettronico. Penso che ci saranno tanti stili mescolati insieme e c'è da capire e se il fuoco sarà più sul contenuto narrativo o su quello più musicale a fare da collante.
So che abiti a Berlino. Volevo sapere un po' cosa ti ha dato quella città a livello musicale, e ispirazione. Ha portato qualcosa dentro la tua musica?
Berlino è stata sia un una causa che una conseguenza nel senso che già nel 2015 ho fatto il mio primo album con una produzione berlinese dei Jazzanova e poi ne ho fatto uno successivo. Berlino è uno di quei posti in cui non conti niente ma anche se sei David Bowie vai lì perché non conti niente. E quindi ti permette di avere una visione decisamente più libera proprio perché il fatto di valere zero ti permette di avere una libertà mentale e creativa legata al fatto di non avere la pressione di dover dimostrare nulla. Contemporaneamente a volte può portarti veramente troppo lontano. Quindi sicuramente c'entra intanto perché rimette tutto tutti i pezzi a posto e poi perché c'è musica dappertutto quindi c'è sempre da imparare qualcosa per fare qualcosa di nuovo.
E invece tornando a Milano e in Italia poi come senti il panorama italiano
Secondo me quando diciamo panorama italiano abbiamo preso la brutta abitudine di concentrarci su una cerchia molto piccola. Non tanto di nomi perché ci sono un sacco di artisti fantastici nel panorama italiano. Se pensiamo che il Miami è diventato forse il festival più importante nel nostro Paese e continua a mescolare insieme delle realtà indie piccolissime con altre gigantesche, tanto da diventare attraente addirittura per nomi internazionali importanti. Secondo me la musica italiana è in ottima salute. Dovremmo spostare l'attenzione a dare una maggiore importanza alla musica rispetto ai fenomeni. Il panorama italiano è bello. Ho fatto un concerto sabato scorso a Selinunte per le vittime di mafia e c'era uno scenario meraviglioso. C'erano da Raiz a Simona Molinari e dei gruppi strepitosi. Cioè c'è un sacco di gente che suona e suona benissimo.
Il prossimo tour è figlio di una voglia di celebrare i 15 anni di carriera?
Sì. E anche per raccontarla a chi magari non conosce tutto quello che ho pubblicato negli anni ma poi quando viene e sente i brani messi in fila, si accorge che invece magari sono stata molto più presente nella sua vita di quanto si aspettasse. A me è capitato con alcuni artisti e devo dire che è sempre molto divertente. Secondo me sarebbe proprio bello chiudere un cerchio e magari iniziare a suonare anche con arrangiamenti non definiti qualche brano nuovo e poi prepararsi per il capitolo successivo dal prossimo anno.
E' un come se fosse una specie di punto d'arrivo. Per poi ripartire
Sì, anche perché io manco dal teatro da tanto tempo e ho proprio voglia di andare a fare una tournée e il fatto che ci sia una risposta mi entusiasma e mi fa sentire di avere una possibilità tra le mani. È bello e mi sento come se avessi di nuovo vent'anni e avessi la possibilità di fare quello che mi piace nella vita. Una cosa che quindi non va minimamente sprecata.
Hai fatto un consuntivo di questi anni di carriera? Come sono stati?
Tendenzialmente ho sempre fatto abbastanza quello che avrei voluto. Devo dire che più cresco e più mi accorgo che a volte si può rispondere solo "no grazie" senza sentirsi in qualche modo in colpa o responsabilizzati. Il bilancio è veramente positivo e non mi è mancato niente. Forse mi sarei divertita un po' di più. Ma poi che ne sai quando sei più giovane? Scopri le cose di volta in volta. Altrimenti saremmo tutti dei Benjamin Button.