STORIE DI SUCCESSO

Matteo Tranchida: "Basta perdere mance, ora c'è il barattolo digitale"

Il Co-Founder & CEO di TackPay racconta a Tgcom24 come ha deciso di rivoluzionare il settore dei compensi extra

di Paola Coppola

TackPay è la prima piattaforma in Italia che permette l’invio, la ricezione e la gestione della mance in modo completamente digitale, grazie all’utilizzo di un qrcode. Un barattolo digitale per le mance nato per accelerare la digitalizzazione di hotel, ristoranti, barbieri e catene di qualsiasi dimensione, che possono in questo modo migliorare la soddisfazione del personale e il processo per l’accettazione e la gestione delle mance digitali. Il Co-Founder & CEO dell'azienda racconta a Tgcom24 come ha deciso di rivoluzionare il settore dei compensi extra.

Come nasce Tackpay?
Quando ero un giovane studente universitario di Economia, durante il tempo libero lavoravo come cameriere in alcuni locali della riviera ligure e per anni ho dovuto rifiutare mance da clienti felici per mancanza di contanti e visto l’azienda rifiutare mance tramite pos per via delle complicazioni che ne derivano (operative, contabili, perdite di tempo). Nel 2018 pensammo quindi di creare un app che potesse agevolare questo sistema. Con il tempo abbiamo capito che ciò che poteva funzionare per un barista, un autista o un artista di strada forse non andava bene per i ristoranti, hotel e tutte quelle strutture che prevedono mance da dividere tra più persone e secondo precise logiche: una decina di camerieri armati di QR code diversi in ogni locale forse non era l’approccio giusto ed è così che abbiamo cominciato a interrogarci su come facilitare la vita anche alla azienda, che mai come in questo periodo necessita di aumentare la soddisfazione del personale per contrastare il grande fenomeno di abbandono dal settore HoReCa e quindi essere attraente per la forza lavoro. È così che abbiamo deciso di sposare anche l’approccio B2B e abbiamo creato la soluzione di cui andiamo molto fieri: il primo barattolo delle mance digitale. Ogni locale ha una storia e una necessità a sé, questo barattolo tiene conto delle specifiche regole di quel locale: c’è chi le divide in parti uguali, chi vuole che venga premiato il singolo, chi vuole una divisione in base alle ore lavorate. Grazie ai feedback dei nostri primi early adopters è nata un’esperienza del tutto configurabile e scalabile che permette di gestire da un barattolo a diverse decine, attraverso un’unica interfaccia, rispondendo così alle esigenze di corporate e gruppi con diverse locations e non solo al singolo locale.

Quali sono i vostri punti di forza?
Nonostante ogni esperienza all’interno dell’app sia differente, i nostri punti di forza si possono raggruppare in cinque concetti chiave: la velocità con la quale il cliente, scansionando semplicemente un QR code può lasciare una mancia; la semplicità, in quanto, eliminando ogni complessità, rendiamo tutto facile e diretto; la trasparenza, sia per i clienti che per lo staff, in quanto i soldi sono protetti e tracciati in app; la meritocrazia poiché ogni mancia viene accompagnata da un feedback che diventa prezioso per conoscere la percezione del servizio offerto e ottenere nuovi KPI e, infine, l’accessibilità resa possibile attraverso la creazione di un profilo del tutto gratuito, intuitivo e che richiede pochi minuti. Il nostro servizio è in grado di offrire esattamente ciò di cui il cliente ha bisogno: la customizzazione del profilo, la gestione dello staff, il flusso di denaro, la distribuzione delle mance, la gestione di diverse locations (come per esempio nel caso delle catene alberghiere). Realizzare un prodotto con questo grado di agilità è stato molto dispendioso e ha necessitato molte interviste per mappare tutte le possibili casistiche e variabili in gioco ma ci ha permesso di essere la soluzione di riferimento per la mancia, non solo per ristoranti e hotel, ma anche per aziende di altri settori quali saloni di parrucchieri, tour operator dove ovviamente le logiche di attribuzione delle mance divergono e in app queste logiche possono essere impostate.

Può raccontarci come funziona?
Il cliente che vorrà lasciare una mancia dovrà semplicemente scansionare il QR code del lavoratore o dell’azienda e in pochi secondi, senza alcun bisogno di app o registrazione, potrà lasciare una mancia digitalmente tramite carte di credito, Apple Pay o Google Pay. Questa verrà gestita da TackPay e poi distribuita dal nostro algoritmo in base alle preferenze del profilo che l’ha ricevuta. Se l’azienda lo permette, l’esperienza permette anche di selezionare quale membro dello staff premiare e di lasciare feedback e commenti per il servizio ricevuto. Dal punto di vista di chi riceve, TackPay è un app/webapp che permette di creare un profilo a tutti coloro che vogliono ricevere mance, individualmente oppure in contesti di gruppo come ristoranti e alberghi. L’esperienza quindi si divide in due: se sono un lavoratore/artista avrò un profilo che mi permetterà di ricevere mance, feedback, commenti individualmente, se invece gestisco un’azienda o un gruppo di persone, con un profilo aziendale, potrò creare dei "barattoli delle mance" customizzabili in termini di brand, regole di divisione e membri presenti al suo interno e potrò gestire tramite un unico QR tutte le mance di una location.

Come sta rispondendo il mercato italiano?
Il mercato italiano sta rispondendo molto bene. Ovviamente l’adozione di una innovazione segue particolari logiche e si parte sempre con la nicchia di mercato più propensa. Data la complessità nell’accettare mance, cosa che accomuna anche altri paesi Europei, chi utilizza TackPay ha fin da subito chiaro il principale valore: basta perdere mance. Che si tratti di un ristorante, un hotel o un salone di parrucchieri, ogni qual volta un cliente felice sia disposto a premiare un servizio di qualità trova di fronte limiti tecnologici o di policy, i quali si ripercuotono negativamente su tutto lo staff. Con un semplice QR code questa cosa viene finalmente meno. Già da pochi minuti dopo la registrazione si può già toccare con mano il frutto di aver aderito al servizio: da un lato si offre una soluzione digitale e trasparente, dall’altro si semplificano le procedure aziendali e per ultimo si dà la possibilità allo staff di fruire di più soldi e commenti da parte dei clienti più soddisfatti.

E il mercato estero?
Oltre l’Italia il nostro Paese principale di azione è la Spagna, due realtà molto simili dal punto di vista delle necessità. L’aver installato questo servizio in location molto importanti ci ha permesso di crescere, anche all’estero, tramite il passaparola. Tramite web siamo stati trovati da clienti in Canada, Usa, Australia, Francia, UK e, ovviamente, ogni Paese con le sue necessità e accortezze specifiche. Il prodotto di punta che abbiamo sviluppato è una necessità globale che prescinde da singole logiche di mercato. Può cambiare la valuta o la logica di attribuzione delle mance ma è la necessità di avere un sistema specifico per le mance, che permetta di accettarle in modo agevole e digitale, che accomuna molti paesi nel mondo.

TackPay non è solo un’ottima opportunità per i clienti ma anche uno strumento di coinvolgimento del personale. In che modo?
Sì! Diversi clienti ci hanno espressamente detto che l’adozione di TackPay è per loro strategica in chiave di attrazione e mantenimento della forza lavoro. Per una catena di hotel è stato l’asso nella manica per ingaggiare al meglio i lavoratori stagionali. In merito a questo è stato condotto anche un caso studio da EHL (università leader in ambito Hospitality) la quale ha raccontato quanto un tool come il nostro sia un sistema efficiente per migliorare la qualità del servizio e coinvolgere i membri dello staff su più fronti: dal punto di vista di un extra remunerazione, di processi trasparenti, di un rapporto diretto con la clientela e di miglioramento continuo grazie a feedback e commenti ricevuti.

Ci sono progetti futuri dei quali vuole anticiparci qualcosa in anteprima?
Abbiamo alcune importanti partnership che stanno per essere chiuse e che ci permetteranno di velocizzare la nostra crescita. Inoltre, a breve, i nostri clienti gioveranno di nuove e importanti funzionalità lato prodotto. Stiamo, infatti, già lavorando per rendere l’esperienza di tipping ancora più immersiva e immediata, anche con soluzioni hardware. Nel lungo periodo il lato "finanziario" di TackPay sarà sempre più centrale: non posso aggiungere altro.

Può raccontarci qualcosa su di lei? Quali sono le sue passioni?
Amo la tecnologia, risolvere problemi e rendermi utile. Ho cominciato a pensare come mai nessuno volesse prendersi la briga di risolvere un problema così sentito e radicato nel settore, poi mi son detto, perché non io? Di base ho realizzato ciò che avrei voluto io quando lavoravo e mi trovavo di fronte a clienti felici disposti a premiarmi. Per capire meglio la problematica e divertirmi un pò iniziai a postare meme sulla ristorazione e nel giro di pochi mesi mi ritrovai a gestire una delle più importanti community online: li appresi che non si trattava solo di un "mio" problema. Il miei studi in elettronica, economia, startup e blockchain, oltre alle mie esperienze, hanno sicuramente aiutato a far prendere forma a quell’idea nel cassetto, così come l’aver conosciuto i miei attuali soci ha decisamente contribuito a rendere un "progetto su carta" un’azienda in carne e ossa. Ho diverse passioni, come quelle di viaggiare e scoprire nuove culture, soprattutto per la cucina locale, e ovviamente poter lasciare un contributo positivo nella vita delle persone, con un gesto o, come nel caso di TackPay, con un servizio digitale.