IL CANTAUTORE SI RACCONTA

Dopo "Amici", Holden pronto a spiccare il volo con l'ep "Joseph" e un tour dei club

Il finalista del talent di Canale 5 racconta l'esperienza nella scuola e i suoi nuovi brani. A novembre undici appuntamenti nei club italiani

di Luca Freddi

© Graziano Moro

Ad "Amici 2023", Holden non ha vinto, ma grazie anche alla partecipazione alla scuola di Maria De Filippi e alla finalissima raggiunta è pronto a spiccare il volo. Per prima cosa con un Ep che porta il suo nome all'anagrafe, "Joseph" e successivamente con un tour nei club italiani che prenderà il via a novembre. Il giovane talento ha raccontato come il talent sia stato un percorso difficile ma che lo ha fatto crescere, motivando la scelta di partecipare, come ricerca di una crescita personale. L'ep è scritto e prodotto dallo stesso Holden contiene due singoli già certificati disco d'oro: "Dimmi che non è un addio", che è il brano con il miglior debutto nella storia di "Amici", e "Nuvola", singolo scritto a quattro mani con Angelina Mango e co-prodotto con Zef. Sono presenti anche i brani "Solo stanotte" e "Randagi", scritto con Alessandro La Cava e Daniele Fossatelli, e gli inediti "Ossidiana" e "Non siamo più noi due" con Gaia.

© Tgcom24

L'esperienza di "Amici" -

  Gli otto mesi sui banchi della scuola di "Amici" hanno portato ad Holden non solo la vittoria del Premio delle Radio nella serata finale, ma a tanto altro: "Amici mi ha dato la grande possibilità di crescita a livello personale oltre che artistico. Ti interfacci con tante sfide, dall'essere tagliato fuori dal mondo a convivenze non volute. Sono state le difficoltà a portarmi a crescere. È stato un percorso impegnativo e incredibile, anche se mentre lo vivi non te ne rendi conto. È come il liceo: mentre lo fai non vedi l'ora di uscirne e poi a posteriori pensi che è stato una gran figata". Ripensando all'esperienza appena conclusa il cantautore 24enne pensa che l'unico rimpianto si stato quello di "non aver avuto abbastanza tranquillità soprattutto nelle prime esibizioni. La paura non mi ha fatto vivere al cento per cento soprattutto quando avevamo un minuto e mezzo di cover e non ero troppo lucido da lasciarmi andare completamente".

La scelta del nome e il carattere -

  Nonostante il suo progetto artistico fosse già partito di tempo, ha deciso di partecipare al talent di Canale 5. E qui non sono mancate le critiche, anche al suo carattere: "Lo so, ho un carattere difficile, ma le critiche servono, e soprattutto sono inevitabili: non puoi piacere a tutti. Avevo già esperienza alle spalle, ma partecipare ad Amici è un importante trampolino di lancio e dà visibilità. E un vero allenamento costante. Io ho sempre vissuto la musica come un nerd da studio, mi mancava tutta la parte dell'esperienza dal vivo". Un carattere il suo che è anche il motivo della scelta del suo nome d'arte: "Con il giovane Holden per me c'erano delle somiglianze per alcune caratteristiche in comune. Ma anche un po' per il simbolo che lui rappresenta, la ribellione. Io mi sento un po' così, ho un carattere un po' particolare, non sono facilissimo e mi piace tanto fare un po' di testa mia. E poi a dire la verità a me piaceva tanto proprio il nome. Holden per me è ha un grandissimo significato".

Per lui non è mancata anche l'accusa di essere "figlio di" (il padre è Paolo Carta, marito di Laura Pausini), ma Holden mette le cose in chiaro sulla sua carriera: "Me lo sono sempre sentito dire, già quando a 14 anni suonavo all'Eur. Mio padre è musicista e non voglio che questo si trasformi in qualcosa di negativo: ho avuto la fortuna di crescere nella musica da subito. Penso di aver dimostrato le mie capacità e sono tranquillo. Quello che faccio è frutto della mia passione e merito di mio padre che l'ha trasmessa a me e ai miei due fratelli maggiori. Suono batteria, pianoforte e chitarra perché li avevo a disposizione: sarebbe stato difficile non appassionarsi".

Collaborazioni e sonorità -

  Nell'ep è presente un solo featuring, con Gaia in "Non siamo più noi due": "Con lei era avevamo parlato anche prima di Amici. Abbiamo avuto modo di conoscerci ed è venuta da me in studio e siamo stati un po' insieme ed era nato questo pezzo". Sulle colaborazione Holden spiega: "Mi piace collaborare con altri artisti, è bello inserire in modo armonico due mondi diversi nello stesso pezzo. Si crea un'atmosfera che mette in luce le caratteristiche di ognuno. Il feat dei miei sogni? In Italia, Lazza. È un artista a tutto tondo, e sono innamorato della sua penna". I sei brani contenuti in "Joseph" si muovono tra urban ed elettronica: "Le mie influenze arrivano da lì, soprattutto dal mondo dell'idm. Su tutti ascoltavo Avicii. E vado pazzo per Dua Lipa e Post Malone. Mi piace anche Justin Bieber, ma ascolto un po' di tutto".

Il tour -

  Saranno undici gli appuntamenti dal vivo per Holden che si esibirà in alcuni dei più conosciuti club nelle principali città italiane (con già due doppie date a Roma e a Milano). Il suo primo tour, prodotto e organizzato da Live Nation, prenderà il via il 13 novembre a Firenze (Viper Theatre), per poi proseguire il 14 novembre a Perugia (Afterlife), il 16 novembre a Bari (Demodé Club), il 17 novembre a Napoli (Duel Club), il 19 e 20 novembre a Roma (Largo Venue), il 23 novembre a Roncade, TV (New Age Club), il 24 novembre a Bologna (Locomotiv Club), il 26 novembre a Torino (Hiroshima Mon Amour) e si concluderà con le due date di Milano (Magazzini Generali) il 28 e 29 novembre.