Il Capolavoro è sicuramente la novità più "chiacchierata" dell’esame di Maturità 2024. E anche quella che sta mettendo più in difficoltà i maturandi. Come rivela un sondaggio effettuato da Skuola.net su un campione di 500 studenti di quinto superiore, solo il 16% lo reputa un’opportunità in favore degli studenti. Intanto, per tranquillizzare tutti i diplomandi, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha precisato in una recente nota che le parole Capolavoro e Maturità non dovrebbero essere correlate.
Viale Trastevere chiarisce che “non è oggetto del colloquio di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio".
Il Capolavoro, infatti, nasce come strumento di autovalutazione dello studente, che è chiamato a segnalare e relazionare, per ogni anno di scuola superiore, almeno una esperienza significativa e rappresentativa delle competenze maturate in ambito scolastico o extrascolastico, in maniera individuale o in gruppo. Il tutto avviene in forma digitale sulla piattaforma ministeriale Unica, introdotta quest’anno e dove risiede l’E-Portfolio, un documento digitale che racconta “vita, morte e miracoli” di ogni alunno.
Le scuole alimentano i dubbi
Peccato che i docenti abbiano interpretato in maniera eterogenea questa novità. Collegandola all’esame di Maturità: in 1 caso su 10 agli studenti è stato detto che sarà sicuramente uno degli elementi valutati durante il colloquio orale. Ad 1 su 5 è stato invece riferito che va caricato sulla piattaforma Unica ma che non verrà considerato in sede d’esame. Peggio è andata a quelli - 1 su 3 - che sono rimasti nella vaghezza del “potrebbe essere considerato in sede d’esame”. Mentre al restante terzo nulla è stato comunicato.
Al tempo dei social, chiaramente, certe informazioni vanno oltre le singole scuole: rapidamente il Capolavoro è diventato un trend su TikTok, alimentando ulteriormente la confusione, perché ogni maturando condivideva le indicazioni dei propri docenti che, appunto, potevano essere diverse da quelle ricevute in classe da chi visionava i contenuti. Il consiglio, in questi casi, è di seguire le indicazioni dei propri docenti che poi andranno a comporre una parte della commissione d’esame. Anche perché, spulciando tra le faq (le domande frequenti) presenti sulla piattaforma Unica, si dice che “può essere valorizzato se particolarmente rappresentativo di una attività di significativo interesse svolta in ambito scolastico o extrascolastico”.
Una novità poco gradita
Alla luce di quanto appena detto, non è una sorpresa che quasi 7 studenti su 10 giudichino negativamente il Capolavoro. Più nello specifico, oltre la metà (52%) sostiene che sia un errore caricare i maturandi di un ulteriore fardello; ricordiamo, infatti, che l’incombenza è in capo agli studenti. E un altro 16% chiama in ballo addirittura delle possibili discriminazioni, affermando che il “capolavoro” può creare una distanza tra chi non ha nulla da segnalare, per le ragioni più varie, e quanti invece hanno potuto fare tante esperienze. Solamente 1 su 6 la trova, invece, una buona cosa, che può contribuire a mettersi in mostra. All’appello manca un ultimo 16%: sono quelli che non si esprimono sulla questione, in quanto non hanno elementi sufficienti in mano per giudicare.
Superato lo smarrimento iniziale, a parte quel 10% che era all’oscuro della novità, quasi tutti i maturandi hanno però caricato un Capolavoro sul proprio E-Portfolio o lo faranno a breve. Il 19% ha già segnalato più di un documento, il 28% si è limitato a uno soltanto, il 37% lo ha messo tra le cose da fare. Appena il 6% pensa di non riuscire a individuare neanche uno spunto da inserire.
Che tipo di "capolavori" stanno usando i maturandi?
A ogni “Capolavoro” va associata poi un’area tematica in cui si è sviluppata l’esperienza. Le più gettonate? Circa 1 su 4 ha scelto traguardi raggiunti in ambito culturale o artistico, quasi 1 su 5 attività di volontariato e cittadinanza attiva, altrettanti hanno riportato progetti nel campo delle lingue straniere.
Nell’E-Portfolio è presente poi un altro elemento che, invece, va assolutamente compilato in vista della Maturità: il Curriculum dello Studente. Qui, come abbiamo visto, la normativa è chiara: se ne terrà conto in sede d’esame e le informazioni fornite dallo studente aiuteranno a farsi un’idea del percorso svolto anche al di là delle attività scolastiche.
La consapevolezza, in questo caso, migliora, ma non tanto quanto ci si aspetterebbe per uno strumento già conosciuto nelle precedenti edizioni dell’esame. Infatti la maggior parte dei maturandi è divisa tra chi lo ha già compilato (31%) e chi sta temporeggiando (37%) ma lo farà a breve. Tuttavia, resta un 10% che sta avendo difficoltà nel capire cosa va fatto e, addirittura, un 16% che cade dalle nuvole e non ha idea della necessità di partecipare alla compilazione del CV dello studente. Per finire, il 6% ha deciso per un “no, grazie”: probabilmente non lo farà.