"L'avrei perdonata", così a "Pomeriggio Cinque" il fidanzato di Sofia Stefani, l'ex vigilessa di 33 anni uccisa nella sede del comando della polizia locale di Anzola dell'Emilia (Bologna) con un colpo alla testa partito dalla pistola del collega Giampiero Gualandi. Tra la vittima e il collega, 63enne, ci sarebbe stata una relazione, confermata sempre a Canale 5 dall'avvocato di Gualandi, durata otto mesi e finita a febbraio.
"Sofia aveva una gran voglia di vivere - dichiara il fidanzato al telefono con l'inviata di "Pomeriggio Cinque" - quel giorno dovevamo vederci", continua l'uomo che descrive la fidanzata come una "persona buona" che avrebbe sicuramente perdonato se avesse saputo della relazione con il collega.
Giampiero Gualandi, ex comandante e attualmente in servizio nel corpo, ha parlato di un colpo partito per sbaglio mentre puliva l'arma nel corso di una lite e di una colluttazione con la donna, all'interno di un ufficio della polizia locale del comando di Anzola Emilia. Una versione che gli inquirenti non ritengono credibile. I due, ex colleghi di lavoro, avevano avuto una relazione ed era lei in particolare a volerla portare avanti, mentre lui no. Ci sarebbero anche messaggi acquisiti agli atti che i due si sono scambiati e che confermerebbero questa ipotesi. Intanto il 63enne è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario. Stefani aveva chiesto a Gualandi di vedersi per chiarire la relazione sentimentale che i due avevano intrapreso da qualche tempo ma che negli ultimi mesi si era deteriorata, tanto che lui avrebbe voluto lasciarla. Quello che doveva essere un incontro chiarificatore, però, si sarebbe trasformato in un femminicidio. Per la difesa, invece, è stato un incidente.