il racconto di una delle 16enni finite nel giro di escort

Baby prostitute di Bari: "Si guadagnavano anche mille euro a serata"

Il racconto di una delle 16enni attirata nel giro di escort scoperto dagli agenti della squadra mobile che hanno eseguito nei giorni scorsi 10 misure cautelari risale al maggio del 2022

"Fino a mille euro a serata". E' la somma che riuscivano a guadagnare le baby prostitute finite nel giro di escort smantellato dalla squadra mobile di Bari nei giorni scorsi, che ha eseguito 10 misure cautelari nei confronti di 4 donne e due uomini che gestivano le minori e tre clienti e il gestore del b&b dove avvenivano gli incontri a sfondo sessuale. A riferire di questi guadagni agli inquirenti, a inizio inchiesta, già nel maggio del 2022, come riferisce La Gazzetta del Mezzogiorno, è stata una 16enne attirata dalle coetanee nella rete di escort minorenni.

© Tgcom24

Le baby prostitute di Bari, appartenenti al gruppo "Squad girls" (si definivano così sui social dove pubblicavano loro foto per adescare clienti, ndr), come era già emerso dai loro racconti, venivano pagate in contanti, fino anche a 400 euro, o con carte di credito. Ora spunta anche il particolare "dei mille euro a serata", "mentre io avevo solo la 50 euro che mi dava mio padre", come dichiarato agli inquirenti, in un interrogatorio protetto e finito agli atti dell'inchiesta, la testimone minorenne che le amiche avevano attirato nel giro di baby escort.

 

"Apertamente non mi hanno mai detto niente, - ha precisato, - ma me lo hanno fatto capire, dicendo che sono una bella ragazza, presentandomi agli uomini e facendomi complimenti davanti a loro. Inoltre mi facevano vedere sempre quanti soldi maneggiavano, in una serata riuscivano a guadagnare mille euro".

"Certe volte - ha raccontato ancora la 16enne - facevano anche le truffe, ovvero facevano venire sette, otto persone, si facevano pagare in anticipo, come sempre avviene, e avevano rapporti con uno solo, mandando via gli altri. Se il cliente era ricco, gli toglievano 500 euro".

La testimone non ha mai ammesso un coinvolgimento diretto come vittima del racket della prostituzione minorile, ma agli investigatori ha riferito parecchi dettagli. "Si è dimostrata particolarmente competente - il commento degli inquirenti riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno - sulle procedure utilizzate per la pubblicazione degli annunci erotici in rete, sui metodi di selezione dei b&b nei quali consumare i rapporti, quelli privi di telecamere, dove puoi fare quello che vuoi, far entrare quante persone vuoi, o quelli con i proprietari assenti, nei quali i pagamenti delle camere generalmente si realizzano con carte postepay, attraverso dispositivi automatici che favoriscono l'uscita della chiave e sulle tariffe da chiedere ai clienti".

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