Chico Forti ha ottenuto dal giudice il permesso per visitare a breve, (probabilmente entro la settimana, ndr), a Trento, la sua famiglia, in particolare suo zio e sua madre 96enne. Lo ha reso noto Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d'Italia che ha seguito il caso Forti, facilitando il trasferimento in Italia del 65enne in carcere a Miami per 24 anni e condannato all'ergastolo. "Chico aveva incontrato l'ultima volta la madre sedici anni fa, dicendole che probabilmente non si sarebbero più rivisti. Questa donna, oggi 96enne, ha resistito fino a oggi solo per riabbracciare il figlio. Ringrazio il giudice di garanzia e gli avvocati per la celerità con cui è stato concesso questo permesso, un atto di umanità", ha detto Di Giuseppe.
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La notizia e le parole della mamma di Chico Forti -
"Pochi minuti fa, - ha aggiunto Di Giuseppe - ho dato alla madre e al fratello di Forti la notizia che Chico ha ottenuto il permesso per visitarli." Sarà un permesso straordinario di poche ore, il primo dal rientro in Italia, per vedere la madre che non incontra dal 2008: un via libera che è arrivato prestissimo dalla Sorveglianza.
"Ho 96 anni e ho resistito tutti questi anni per poterlo rivedere e abbracciarlo. Ancora non ci credo che c'è la possibilita'", ha commentato la mamma di Chico Forti, Maria Loner Forti, che non si può muovere da Trento per motivi di salute.
Il 65enne, prima della decisione del giudice di garanzia, aveva avuto occasione di parlare al telefono con la madre, dopo il suo rientro in Italia. Dal reparto di infermeria del carcere di Verona ha rassicurato la mamma sulle sue condizioni di salute. Poi al fratello Stefano ha parlato della sua nuova vita nel carcere veronese, raccontandogli di trovarsi molto bene con i suoi due compagni di cella. Avrebbe solo paventato a Stefano il pericolo di ingrassare, "perché - avrebbe detto - c'é un cuoco professionista che cucina molto bene", menù italiano che gli mancava da tanto tempo.
Il legale di Forti, l'avvocato Carlo Dalla Vedova, aveva depositato l'istanza di "visita per motivi umanitari" al tribunale di sorveglianza di Venezia, competente per territorio. L'imprenditore trentino è rientrato in Italia dagli Stati Uniti dopo 24 anni di carcere a Miami a seguito della condanna all'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, delitto per cui il 65enne, ora in carcere a Verona, si è sempre dichiarato innocente.