LA TERRA CONTINUA A TREMARE

Sciame sismico ai Campi Flegrei, paura per la scossa più forte degli ultimi 40 anni: magnitudo 4.4

Il terremoto è stato avvertito distintamente anche nella zona vesuviana e nell'area a nord di Napoli. Martedì scuole chiuse a Pozzuoli, Bacoli e in due municipalità del capoluogo campano. Registrati 150 terremoti in meno di cinque ore

Prosegue lo sciame sismico nell'area dei Campi Flegrei, con oltre 150 terremoti nell'arco di cinque ore circa. Una prima scossa di magnitudo 3.5 è stata avvertita a Napoli. La terra è tornata a tremare a partire dalle 19:51 di lunedì 20 maggio e nei minuti successivi; a seguire un forte fenomeno intorno alle 20:10, con una magnitudo in questo caso di 4.4. Si tratta della scossa di maggiore intensità degli ultimi quaranta anni, la più forte mai registrata da quando è ricomparso il fenomeno del bradisismo ai Campi Flegrei. Il record precedente risale al terremoto del 27 settembre: allora la magnitudo registrata fu 4.2. Un'altra forte scossa di terremoto (magnitudo 3.9) si è poi verificata alle 21:46 e una ennesima, di magnitudo 3.6, alle 23.

© Tgcom24

Epicentro e profondità delle scosse più forti -

 La scossa più forte si è verificata a una profondità di 3 km. L'Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell'Ingv, ha localizzato l'epicentro a ridosso della Solfatara, nel comune di Pozzuoli. La scossa è stata avvertita dalla popolazione nei comuni flegrei di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, e nella città di Napoli, in particolare nei quartieri dell'area occidentale Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Pianura, ma anche nella zona collinare e nel centro cittadino, in particolare ai piani alti. Il primo movimento tellurico, invece, è stato di magnitudo 3.5, con epicentro nel comune di Pozzuoli (Napoli) a una profondità di 3 km.

Lo sciame sismico -

 Dopo la scossa delle 20:10 - che era stata preceduta da uno sciame sismico partito alle 19:51 - si sono susseguite molte scosse di minore intensità e comunque di magnitudo non elevata. In particolare, alle 19:56 di magnitudo 1.8, alle 20:09 di 1.5, alle 20:12 di magnitudo 1.0 e alle 20:16 di 1.2. 

Avvertite nella zona vesuviana e nell'area a nord di Napoli -

 Le scosse sono state avvertite nitidamente non solo nell'area dove è in corso uno sciame sismico dovuto al bradisismo, ma anche nella zona vesuviana e nell'area a nord di Napoli. Segnalazioni per crepe e caduta di cornicioni in edifici nella zona dei Campi flegrei sono pervenute alla sala operativa dei vigili del fuoco di Napoli.

#Terremoto a Pozzuoli, avvertito anche molto a Napoli e nella zona nord di Napoli. Colleghi mi mandano video e audio inquietanti. Le scosse vanno avanti da mesi ma "tutto tace". Mi auguro che le autorità abbiano una coscienza, non solo di tipo neoliberista. pic.twitter.com/UtT6ZOPKKT

— Giovanni JP Papach (@JPFeelgood) May 20, 2024

Martedì scuole chiuse a Pozzuoli, Bacoli, Qualiano, Calvizzano e in due municipalità di Napoli -

 A Pozzuoli, epicentro dello sciame sismico, le scuole martedì 21 maggio resteranno chiuse. E' quanto comunica il Comune, sulla sua pagina Facebook, invitando a "mantenere la calma, per quanto possibile". "Siamo riuniti - si legge in un post - per affrontare la situazione. Siamo tutti al lavoro per le dovute verifiche. Vi anticipiamo che le scuole resteranno chiuse per le dovute verifiche". A Napoli è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado della nona e della decima municipalità. Martedì scuole chiuse anche a Bacoli, Qualiano e Calvizzano.

A Pozzuoli 35 le abitazioni sgomberate -

 Trentacinque abitazioni, in tre diversi edifici, sono state sgomberate in via precauzionale in seguito allo sciame sismico. Lo fa sapere la prefettura di Napoli. Per quanto riguarda la viabilità e i sotto servizi non vengono segnalate particolari problematiche, così come sul piano sanitario.

De Luca incontra i cittadini: "Non abbiate paura" -

 A Pozzuoli è giunto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il governatore, accompagnato dal direttore della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, e dal direttore generale della protezione civile della Campania, Italo Giulivo, prima ha preso parte a una riunione operativa alla quale ha partecipato anche il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, e poi ha incontrato alcuni cittadini al porto che chiedevano rassicurazioni: "Sono qui per tranquillizzarvi - le parole di De Luca -. Si sta facendo tutto quello che si deve fare in questi casi. Non dovete avere paura".

Linee ferroviarie sospese nel nodo di Napoli -

 Nel nodo di Napoli la circolazione ferroviaria è stata sospesa in via precauzionale sulle linee Roma-Napoli via Formia, Roma-Napoli via Cassino, Napoli San Giovanni Barra-Villa Literno e Napoli-Salerno via Nocera Inferiore per permettere le verifiche tecniche a seguito del terremoto. Trenitalia fa sapere che la circolazione ha subito rallentamenti anche sulle linee Alta Velocità Roma-Napoli e Napoli-Salerno via Monte del Vesuvio. I treni regionali e metropolitani possono registrare ritardi e subire cancellazioni o limitazioni di percorso.

Il confronto col terremoto ai Campi Flegrei del 1982-1984 -

 Secondo l'Ingv non si è registrato un aumento della velocità di sollevamento, che attualmente è di 2 centimetri al mese, né variazioni di andamento nelle deformazioni orizzontali o deformazioni locali del suolo diverse rispetto all'andamento precedente. Durante la crisi bradisismica del 1982-84, il sollevamento del suolo raggiunse i 9 centimetri al mese, e si superarono anche 1.300 eventi sismici mensili. Attualmente, invece, nell'ultimo mese sono stati registrati circa 450 eventi. Inoltre, i parametri geochimici "non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale". La sismicità "non è un fenomeno prevedibile, pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso", ha spiegato l'Ingv. L'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto prosegue intanto le attività di monitoraggio ordinarie e straordinarie, al fine di "individuare anche le più piccole variazioni nei parametri di monitoraggio utili per definire al meglio l'attuale fenomeno in corso".

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