MORTO A 68 ANNI

L'ultimo saluto a Franco Di Mare: chiesa gremita per i funerali del giornalista

Nella Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo di Roma i vertici Rai, amici e colleghi

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Chiesa gremita per l'ultimo saluto a Franco Di Mare. I funerali del giornalista, ex Rai scomparso il 17 maggio a 68 anni a causa di un mesotelioma, si sono svolti nella Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo di Roma. Una commossa Eleonora Daniele tra le prime ad arrivare, tra i presenti, oltre si vertici dell'attuale Rai, Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, anche la direttrice di Radio 2 Simona Sala, il presidente della Fnsi Vittorio Trapani, Leopoldo Mastelloni, Michele Mirabella, Valerio Rossi Albertini, Amedeo Goria, Bruno Vespa, Alberto Matano e il presidente dell'Ordine sei giornalisti del Lazio, Guido D'Ubaldo. 

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Le parole di colleghi e amici -

  "Mi dispiace molto. Speriamo che le sue battaglie possano trovare ristoro". A dirlo è Nunzia De Girolamo oggi alle esequie per Franco Di Mare, stroncato a 68 anni da mesotelioma, che potrebbe essere stato causato dal contatto con l'amianto nei suoi anni di servizio. "È giusto - dice - che tutti quelli che oggi sono qui e in qualche modo rappresentano anche la Rai si uniscano per fargli vincere la battaglia. Sarebbe il modo più bello per ricordare un professionista che ha dato tantissimo alla Rai. Lo dico io che non sono da tantissimo in Rai, ma che ho avuto modo di scoprire quanto fosse corretto con tutti e competente". 

"È stato un privilegio. In questi casi capisci che facciamo un mestiere interessante. Se pensi che Franco rimarrà per sempre in quelle immagini, il suo percorso professionale, soprattutto". A raccontarlo è Giuseppe Fiorello, alle esequie del giornalista Franco Di Mare, che l'attore ha avuto modo di interpretare nella fiction "L'angelo di Sarajevo", ispirata alla storia del giornalista e all'incontro con Stella, bambina scampata alle bombe, che poi diventerà sua figlia. "Il film era liberamente ispirato al suo libro e alla sua storia - prosegue Giuseppe Fiorello -. Ha raccontato forse la parte più alta della sua vita, più poetica, meravigliosa, con Stella, quella bambina che Franco ha portato via dalla guerra e che oggi è qui con noi. È stata un'esperienza molto bella, indimenticabile e anche molto divertente, perché Franco, lo conosciamo, è stato un uomo molto carino, divertente, sorridente, con quella Napoli molto espressiva, coinvolgente, indimenticabile. Sono fortemente dispiaciuto, addolorato. Ci eravamo sentiti anche non molto tempo fa. Ci sentivamo spesso, parlavamo della vita e del lavoro. Mi manca molto. Ci lascia innanzitutto una lezione professionale altissima. Essere qua è molto strano, si meritava ancora un gran bel pezzo di vita. Ci mancherà molto". Quanto all'ultima intervista del giornalista ospite di Fabio Fazio, prosegue, "sono rimasto un po' colpito, petche l'avevo sentito mesi prima, ma non lo vedevo da tanto. Gli scrissi subito che l'avevo visto bene, nonostante tutto. Che l'avevo visto energico, forte, come sempre, concludendo il messaggio 'vediamoci presto'. Poi, e' andata cosi'. Ci vedremo, da qualche parte", conclude l'attore

"Un grande professionista, un amico, abbiamo condiviso tanti momenti significativi nella sua lunga permanenza al Tg1. Una persona per bene, molto attaccata al giornalismo, nel senso più autentico della parola (...) Ora i vertici aziendali faranno chiarezza. Non spetta a me rispondere". Cosi' Francesco Giorgino, direttore Ufficio Studi della Rai e storico volto del Tg1, ricorda l'amico e collega Franco Di Mare entrando alle esequie a Roma.

"Quella da Fabio Fazio è stata "un'intervista molto toccante, in cui si è vista tutta l’umanità di Franco, anche in un momento di difficoltà e mi fa piacere soprattutto che dopo quell'intervista la Rai, che si era addormentata, si sia risvegliata per lui". A dirlo è Bruno Vespa, tra i presenti alla funzione, che ha poi aggiunto: "Un doveroso segnale" ed è quindi passato ai ricordi personali. "Ci siamo scambiati messaggi fino a 20 giorni fa. Franco era cosi', generoso. Era difficile non volergli bene. Sono stato anche suo direttore - dice -. Con lui ho ricordi di allegria. Mi ha sempre colpito questo suo senso di godere della vita fino in fondo, anche nella guerra, e ho sempre apprezzato quelli che vanno in guerra perche' ci credono, rischiando. Ma anche nella vita, quei momenti insieme e poi l'adozione di Stella: è stato proprio un dono".

La battaglia continua -

  Adesso sono i giorni del dolore, del silenzio e domani il momento per l'ultimo addio. Poi verranno quelli in cui 'qualcuno dovrà spiegare' come si è ammalato Franco di Mare, se l'amianto respirato durante il suo lavoro da inviato all'estero lo ha portato alla morte. Per questo oggi, senza alcuna incertezza, la figlia e la moglie del giornalista morto a 68 anni per una forma molto aggressiva di tumore, gli promettono di 'continuare la sua battaglia'. Un testamento non solo affettivo ma di giustizia. Un responsabile "va individuato e punito", ha detto in questi giorni il legale di Di Mare, Ezio Bonanni, che è anche il presidente dell'Osservatorio nazionale amianto. Perché la storia va oltre il singolo caso dell'ex conduttore e inviato, ha ribadito il legale. E in una intervista di qualche giorno fa sono proprio la figlia Stella e la moglie Giulia Berdini a far sapere che non ci sara' silenzio sulla morte di uno dei giornalisti piu' noti e amati della televisione. "Continuare la battaglia che ha intrapreso papa' perché la sua malattia sia riconosciuta come professionale mi sembra il minimo che io possa fare per onorarlo. Con la persona con cui collaborava da anni, Jean Pierre El Kozeh, proseguiremo, come papa' ha chiesto, il percorso che aveva intrapreso", promette Stelle nell'intervista a la Repubblica. Una promessa forte, profonda che si percepisce anche dalle parole della moglie del giornalista.

"È una sua volonta' testamentaria, gliel'ho promesso prima che andasse via. E l'ha fatto addormentandosi, poco prima ci aveva fatto ridere con la sua solita ironia", dice Giulia. Del resto era stato lo stesso giornalista poche settimane prima della sua morte, intervistato da Fabio Fazio, a raccontare quella vita, una vita 'bellissima' disse, per una azienda che pero', accuso' drammaticamente 'non lo avrebbe trattato con la giusta attenzione e rispetto dopo la scoperta della malattia'. I vertici della Rai avevano poi fatto sapere di avere inviato a Di Mare le informazioni che aveva richiesto. Ma potrebbe essere sul passato, infatti, il lavoro dei legali del giornalista. "Da legale di Franco Di Mare - ha detto ieri l'avvocato Bonanni- mantengo il riserbo dovuto al fatto che e' appena deceduto, e non faccio nessun commento perché in questa situazione non sarebbe giusto anticipare le determinazioni che ho già pensato. In ogni caso confermo - aggiunge - che a mio modo di vedere ci sono in questo caso delle condotte che meritano un approfondimento d'ufficio da parte della Procura di Roma in relazione ai responsabili, cioè coloro che hanno determinato che Franco Di Mare fosse esposto senza protezione ad amianto e uranio impoverito nelle missioni fuori dall'Italia".