BOTTA E RISPOSTA

Tajani: "Roberto Salis fa campagna elettorale contro il governo" | Il padre: "Aiutata da campagna mediatica, non dal silenzio"

La donna è stata arrestata a Budapest a febbraio 2023 con l'accusa di aver aggredito due neonazisti: solo dopo 15 mesi ha ottenuto i domiciliari

© Tgcom24

Botta e risposta tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il padre di Ilaria Salis, Roberto, sull'impegno del governo per la liberazione della donna. L'uomo commentando il ritorno in Italia di Chico Forti ha infatti sottolineato come in quel caso possa essere servito il "lavoro in silenzio" ma per la figlia, da oltre quindici mesi in carcere a Budapest in detenzione preventiva, invece le cose sono migliorate con "la campagna mediatica". 

Tajani: "Da Roberto Salis campagna elettorale contro il governo" -

 "Le opinioni sono legittime" ma "essendo (candidata) in un partito di opposizione è ovvio che soprattutto il padre" di Ilaria Salis "faccia campagna elettorale contro il governo, perché lei ha ringraziato la nostra ambasciata che ha seguito passo passo la vicenda - risposto a distanza Tajani -. Bisogna dire la verità altrimenti si dicono menzogne, io dico la verità, ci sono date giorni e ore e tutto quello che ha fatto l'ambasciata e consolato per Salis è documentato. Abbiamo fatto per lei quello che facciamo per tutti gli italiani nel mondo".

Roberto Salis: "Ilaria ringrazia solo una persona in ambasciata" -

 A sua volta Roberto Salis ha quindi sottolineato che la figlia "ringrazia l'ambasciata perché c'è una persona che si sta facendo in quattro per aiutarla nel day by day. Poi c'è un lavoro che andrebbe fatto a livello più alto che dovrebbe essere l'interazione con i genitori". "A Ilaria è stato proposto per votare di iscriversi all'Aire in Ungheria - ha aggiunto -. Vuol dire perdere la possibilità di chiedere i domiciliari in Italia".

"Mia figlia - ha quindi aggiunto Salis - è all'opposizione, per chi dovremmo fare campagna elettorale, per lui?". "Io trovo scandaloso - ha quindi aggiunto l'uomo - che mi stiano continuando a tampinare per cercare di avere da parte mia un ringraziamento, ma noi perché dobbiamo ringraziare le istituzioni quando fanno il loro mestiere? Loro sono lì per lavorare per noi, lo ius supplicationis che c`era nel medioevo, la legge della supplica in cui si doveva andare dal potente a dirgli: per favore, puoi fare qualcosa per me? E' una roba vergognosa. Noi dobbiamo spiegare a questi signori che sono lì a lavorare per noi e non per farsi i fatti loro".

Il caso Ilaria Salis -

 Ilaria Salis, una maestra italiana di 39 anni, è in carcere dal febbraio 2023 a Budapest con l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti con l'aggravante dell'appartenenza a un'organizzazione antifascista. Cumulando le pene previste per i due reati secondo il codice penale magiaro rischia fino a 24 anni di reclusione. Nei giorni scorsi ha ottenuto gli arresti domiciliari: la famiglia ha pagato 16 milioni di fiorini (poco più di 40mila euro) di cauzione, e ora attende che Ilaria sia trasferita.

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