BUFERA SULLA REGIONE

Inchiesta Liguria, settimana decisiva per le indagini | Il mistero dei conti in rosso di Signorini e l'ipotesi gioco d'azzardo

Il manager guadagnava oltre 230mila euro l'anno, ma al momento dell'arresto non aveva soldi nella sua disponibilità. In giornata la copia forense di telefoni e pc di Giovanni Toti

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Si apre una settimana che si annuncia decisiva per l'inchiesta sulla corruzione in Liguria. In programma per la giornata di lunedì le copie forensi di telefoni, pc e altri dispositivi del presidente della Regione, Giovanni Toti, e le audizioni di diversi testi tra cui il sindaco di Genova, Marco Bucci. Tra gli elementi su cui sono al lavoro gli inquirenti c'è in particolar modo la situazione finanziaria di Paolo Emilio Signorini: da presidente dell'autorità portuale di Genova e Savona guadagnava circa 230mila euro l'anno, cifra che sarebbe ulteriormente aumentata con il passaggio ad amministratore delegato di Iren. Ma quando la guardia di finanza lo ha arrestato non ha trovato soldi nella sua disponibilità.

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Al vaglio i conti di Signorini e Toti -

 Secondo gli inquirenti, la situazione economica di Signorini potrebbe essere legata, come spiega Il Secolo XIX, alla passione per il gioco dell'uomo. Dalle intercettazioni emergono più volte le difficoltà economiche dell'ad di Iren, a cui spesso è andato in soccorso Aldo Spinelli, come nel caso del conto per il matrimonio della figlia (circa 13mila euro) e per l'acquisto di un bracciale Cartier per la fidanzata. Dalle indagini sarebbe emersa la passione di Signorini per il casinò di Monte Carlo che frequentava con una certa regolarità e dove spesso fiches e soggiorni erano pagati dallo stesso Spinelli. Gli inquirenti vogliono ora capire se il gioco possa essere stato un vizio tale da azzerare i conti del manager o se i capitali di Signorini non siano stati spostati altrove.

Al vaglio anche i conti di Toti: gli investigatori vogliono capire se vi siano tracce di finanziamenti ricevuti indebitamente in cambio di favori a qualche imprenditore.

Le analisi su pc e telefonini -

 Dopo l'effettuazione delle copie di telefoni, pc e altri dispositivi, inizieranno le operazioni di analisi dei contenuti, ma per avere dei risultati ci vorrà del tempo: ancora non è chiaro se la Procura voglia aspettare di avere in mano la perizia per interrogare Toti o, se come chiesto dal presidente della Regione, l'audizione avverrà prima. La giornata di lunedì è inoltre cruciale per la presentazione per il ricorso al tribunale del Riesame, i termini scadono infatti a mezzanotte. Al momento tuttavia nessuno dei principali indagati ha fatto sapere di voler fare appello: l'unico procedimento aperto è infatti quello per il dissequestro di alcuni beni requisiti a Mauro Vianello, presidente di Ente Bacini.