Nel ricchissimo programma di "Piano City Milano" spicca domenica 19 maggio il concerto di Gaetano Liguori. L'appuntamento, imperdibile, per appassionati e non, è alle 15.40 nello splendido giardino della Villa Napoleonica di via Palestro. Liguori ha una solida formazione classica che si è dipanata al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, dove studiò anche con Luciano Chailly. Ha svolto al Conservatorio l'attività di docente, dal 1978 al 2016.Una carriera intensa quella di Gaetano Liguori, non solo in ambito musicale, ma che si è concretizzata anche in tantissime esperienze con i lavori in teatro, anche con il premio Nobel Dario Fo, e i numerosi viaggi nel mondo, sempre all'insegna di una solidarietà reale e non "di facciata". Non sfugge a questa regola l'atteso concerto milanese che ha per titolo "Gli Alberi di Gaza".
Lo stesso Gaetano Liguori, ci spiega come la scelta del titolo è caduta su questo argomento:
"Gli Alberi di Gaza", dice il musicista, non si riferisce solo agli alberi veri e propri, ma vuole essere anche una metafora dei pali che un'organizzazione non governativa italiana, ha usato per riattivare il Wifi nella Striscia, interrotto a causa dei bombardamenti a Gaza.
Ho partecipato a tutte le edizioni del Festival ed è un onore presentare al pubblico di Piano City, un progetto così ancorato alla realtà.
Nel 2000 sono stato a Beirut tra i campi profughi del Libano, con Stefano Chiarini del Manifesto per cinque anni, per capire meglio la realtà dei palestinesi, costretti a vivere in quei luoghi."
Cosa suonerai?
Ripercorrerò la mia carriera attraverso la musica, decenni nei quali il pianoforte, che tra i primi portai nelle fabbriche negli anni '70, è stato sempre al centro di tutto.
L'incontro con il pubblico mi emoziona sempre, come fosse la prima volta.
Ho partecipato a tutte le edizioni di Piano City ed anche all'anteprima del Festival e sarà per me un piacere incontrare il pubblico.
Quali progetti hai per il futuro?
Nell'immediato, vorrei riportare il mio pianoforte nelle università occupate, per dimostrare che i temi che erano "caldi" negli anni '70, lo sono anche oggi.
Poi ho già pronto il mio nuovo disco con l'Idea trio ed i miei storici "compagni di viaggio": Filippo Monico alla batteria e Roberto "Ciccio" del Piano, al basso elettrico.
Il disco uscirà a settembre si intitolerà "Underground" e conterrà, oltre a brani inediti, anche pezzi che proponemmo nel concerto nell’aprile del 2023, a Radio Popolare, in occasione dei 50 anni dal primo concerto al "Jazz Power" a Milano, quando il critico musicale Franco Fayenz, ci scelse come gruppo giovane.
Stiamo già pensando ai concerti per proporre “Underground” a quanta più gente possibile...
Poi ho anche pronto un libro che sarà pubblicato dalle edizioni “Re Nudo”, che si intitolerà "We Love Jazz", scritto con il giornalista Guido Michelone dove io ho scelto dischi usciti fino all'anno 2000 e che hanno fatto la storia del jazz, mentre Michelone si è occupato di quelli pubblicati dal 2000 ad oggi.