"Non si può non provare senso di colpa" ha detto Viviana Pifferi il giorno della condanna in primo grado all'ergastolo dal tribunale di Milano ad Alessia Pifferi per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana. "Il suo avvocato a un certo punto durante l'arringa ha detto: avrebbe potuto chiuderla in un sacchetto di plastica e buttarla via, nessuno se ne sarebbe mai accorto. Queste accuse vanno oltre la difesa di Alessia, sono tutte ingiurie contro di noi. Mia mamma quella mattina stessa la chiamava al telefono e lei ha cercato di non rispondergli per non farle capire che qualcosa non andava. Non era così la vita di Alessia, non era abbandonata" ha proseguito la sorella.
"Io avevo le chiavi di casa, vi rendete conto di cosa vuol dire? Avrò sempre il senso di colpa perché sono mamma e non avrei mai lasciato una bambina nelle mani di una persona che non sapeva occuparsene" ha poi aggiunto Viviana Pifferi. "In aula è stato detto che non piangeva perché tanto nessuno le avrebbe dato attenzioni. Voi pensate che se noi avessimo sospettato una cosa del genere non ce ne saremmo prese cura? Io ero lì a due passi e non me ne sarebbe fregato nulla avere un'altra figlia o lavorare. Gliele avrei date tutte io" ha concluso.