Durante il lockdown l’e-learning è stato una scelta obbligata per scuole e atenei. Oggi, dopo che il cambiamento “forzato” ne ha fatto cogliere le potenzialità, è l’occasione per aprire nuovi scenari sulla formazione. Secondo i dati dell’Osservatorio EdTech del Politecnico di Milano, nel 2022 la trasformazione digitale dell'esperienza educativa è stata un obiettivo strategico per quasi 8 università italiane su 10. In realtà, quando si parla di formazione a distanza oggi ci si riferisce a un mondo che non è più solo relegato ai confini della scuola o dell’università, ma che coinvolge imprese e cittadini che scelgono di investire tempo per accrescere la propria cultura. I dati confermano la tendenza: in Italia le imprese investono in digital learning quasi la metà del proprio budget allocato alla formazione.
Le sfide della formazione a distanza -
La formazione a distanza non è un fenomeno post-Covid, ma una realtà con radici profonde. L'Università degli studi Guglielmo Marconi è stata il primo ateneo italiano a dedicarsi completamente all'istruzione digitale e celebra proprio quest’anno i suoi vent’anni di attività. “Oggi offriamo 21 corsi di laurea, tra triennali e magistrali, e contiamo circa 18mila studenti - spiega il prof. Marco Abate, Rettore dell’Università -. L'ateneo offre anche un'ampia gamma di programmi post-laurea, tra cui tre scuole di dottorato e numerosi master”. Nell’era dell’intelligenza artificiale, la sfida è sapersi adattare a un mondo che evolve a ritmi sempre più frenetici. "Per noi – continua Abate - è fondamentale mantenere il materiale didattico costantemente aggiornato e riuscire a renderlo accessibile al più ampio pubblico possibile. Questo implica un continuo investimento tecnico e pedagogico".
Cresce la richiesta di formazione e cultura -
Il mondo della didattica a distanza oggi risponde anche a un nuovo bisogno. Come conferma il prof. Abate, “c’è una forte richiesta di formazione e di cultura, soprattutto da parte di chi, per motivi indipendenti dalla propria volontà, non ha accesso alla formazione universitaria tradizionale”. La diffusione delle tecnologie digitali per l'istruzione, infatti, ha accelerato la tendenza all’apprendimento online, ma ha anche messo in luce sfide e disuguaglianze tra coloro che hanno accesso alle tecnologie digitali e coloro che non ne hanno accesso. Per questo anche l’Unione Europea è scesa in campo con un “Piano d’azione per l’istruzione digitale” che prevede lo stanziamento di fondi per la formazione nel campo del digitale di tutti gli strati della popolazione.
Formazione di alta qualità accessibile a tutti -
“Il nostro dovere – conclude Abate - è riuscire a soddisfare questa richiesta, offrendo una formazione di alta qualità a un pubblico che altrimenti ne sarebbe escluso. Grazie a questa opportunità, chiunque può acquisire gli strumenti necessari per vivere meglio e per affrontare il futuro, in un mondo che sta cambiando rapidamente”. La formazione a distanza diventa quindi cruciale per riuscire a leggere e capire quanto sta accadendo nel mondo, senza farsi travolgere dai cambiamenti profondi che si susseguono giorno dopo giorno, e per sviluppare una società equilibrata, critica e consapevole.