Fino a mille euro da potere spendere nell’acquisto di prodotti e servizi a carattere culturale, ma solo se si appartiene a una famiglia con ISEE inferiore a 35.000 euro e/o si è conseguito il diploma di Maturità con il massimo dei voti. Altrimenti il bonus di dimezza o si azzera. Sono queste le condizioni fondamentali per poter accedere al doppio incentivo che ha sostituito 18app, il Bonus Cultura riservato ai giovani che hanno compiuto la maggiore età. I nuovi contributi di cui possono godere i nati del 2005 si chiamano, oggi, la Carta della Cultura Giovani e la Carta del Merito, e sono entrambe pensate dall’attuale Esecutivo per non abolire il vecchio incentivo, correggendone però alcuni aspetti.
Simili nella forma, ma diverse nella sostanza, le due “carte”, sebbene siano cumulabili, si rivolgono a platee di giovani ben distinte. Tutti, comunque, avranno tempo fino al 30 giugno per effettuare la richiesta volta all’ottenimento del contributo. Ma dovranno affrettarsi: il decreto legislativo n° 225 del 29 dicembre 2023 stabilisce infatti che si procederà all’erogazione dei bonus fino a esaurimento fondi, circa 190 milioni di euro. In vista della scadenza del termine per la presentazione delle domande, il portale Skuola.net ha raccolto tutte le informazioni necessarie per poter usufruire di questi due nuovi strumenti.
Carta della Cultura Giovani e Carta del Merito: cosa sono e quali differenze
La Carta della Cultura Giovani può essere richiesta da tutti i residenti in Italia che hanno compiuto 18 anni nel 2023 e appartengono a nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a 35.000 euro. Qualcosa di molto simile al sistema di 18app, con in più il criterio reddituale.
La Carta del Merito, invece, è una novità assoluta e, come suggerisce il nome, il criterio dirimente è la performance scolastica dei neo-maggiorenni: l’incentivo può infatti essere richiesto dai giovani che hanno conseguito il diploma lo scorso anno con un punteggio di 100/100 o 100 e lode, senza limiti di reddito in questo caso.
Entrambe le misure valgono 500 euro e sono cumulabili, potendo quindi portare un contributo pari a mille euro nelle tasche degli studenti più meritevoli.
Cosa acquistare con i due incentivi? Tutto come prima, tranne gli abbonamenti alle piattaforme streaming
Rimane quasi invariata la “spendibilità” dei due nuovi incentivi. Come già accadeva per il Bonus Cultura, la Carta della Cultura Giovani e la Carta del Merito possono essere spese per acquistare beni o servizi di tipo culturale. Può trattarsi di ingressi al cinema, a teatro, ai concerti, alle mostre, ai parchi naturali o strutture simili. O di prodotti editoriali: libri, riviste e quotidiani anche in forma di abbonamento digitale. O, ancora, corsi di formazione ma solo in ambito di musica, lingue e teatro.
Rientrano nel bonus anche i prodotti audiovisivi, quali ad esempio DVD, CD e vinili; eccezion fatta per gli abbonamenti alle piattaforme di streaming audio-video, che invece rientravano nei beni acquistabili con 18app.
Dal momento del via libera all’accesso, i beneficiari avranno poi tempo fino al 31 dicembre 2024 per effettuare gli acquisti. Infine, è importante sottolineare che ogni utente potrà comprare una sola unità per prodotto (un biglietto, una singola copia per testo, ecc).
Come richiedere la Carta della Cultura Giovani e la Carta del Merito
Per attivare le due carte resta in vigore la procedura che ha interessato anche 18app. Non ci sarà un App dedicata ma bisognerà accedere tramite SPID o CIE al portale di riferimento. Una volta effettuata la registrazione e avuto l’ok da parte del sistema, si potrà creare il proprio account. Dopodiché si genererà una sorta di portafoglio virtuale da cui sottrarre di volta in volta l’importo degli acquisti effettuati.
Per usare il bonus, la piattaforma genererà dei buoni spesa elettronici da spendere nelle strutture convenzionate, online o fisiche che siano. Gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa vengono indicati in un elenco, consultabile sempre tramite la piattaforma messa a disposizione dal Ministero della Cultura.
Truffe, scadenze e mercato nero: le criticità dei due bonus
Non è detto però che tutti riescano a ottenere l’ambito premio. Come detto, la scadenza per la presentazione della domanda è fissata per il 30 giugno, mentre l’ammontare garantito può essere speso entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, è possibile che alcuni beneficiari non riusciranno a goderne.
Lo scorso anno, ad esempio, i fondi per il Bonus Cultura finirono a ottobre 2023 lasciando ‘a secco’ molti giovani. Uno scenario che potrebbe ripresentarsi anche nel 2024, dal momento che il decreto legislativo che regola i due contributi sancisce chiaramente che non verranno stanziati ulteriori fondi.
A questo si aggiungono diverse altre criticità che negli anni hanno interessato l’incentivo. Dal 2016, anno in cui l’allora governo Renzi istituì 18app, la misura è stata protagonista di numerose truffe e imbrogli di ogni sorta. Nel solo biennio 2018-2020, la Guardia di Finanza ha riscontrato frodi al sistema pari a quasi il 4% della spesa totale (parliamo di circa 17 milioni di euro indebitamente riscossi al posto dei beneficiari).
L’assenza di controlli e verifiche, inoltre, nel tempo ha portato a evidenziare delle vere e proprie falle, relative soprattutto al sistema SPID. Con gli aventi diritto che si sono visti privare del riconoscimento per via di accessi illeciti alla piattaforma: sfruttando le crepe nel sistema, i truffatori riuscivano infatti a generare un'identità digitale fasulla tramite cui riscuotere il bonus.
C’è poi chi, tramite esercenti compiacenti, ha convertito il bonus in voucher da spendere in un periodo temporale successivo alla scadenza del periodo di validità e chi invece ha simulato l'acquisto di un bene consentito dalla normativa, salvo poi restituirlo in cambio di un altro bene. E, ancora, non è mancato chi ha ben pensato di accordarsi con i negozianti, scambiando i voucher in cambio del corrispettivo in denaro, a fronte di una sorta di “commissione”. I canali più utilizzati per queste pratiche illecite? Principalmente i social, come Facebook, Instagram e - su tutti - Telegram, dove proliferano le pagine dedicate alla compravendita o scambio del bonus.