E' uscito "Hit Me Hard and Soft", terzo album di inediti di Billie Eilish. Un disco pensato per essere ascoltato nella sua interezza tanto che è stato scelto di non pubblicare nessun singolo prima dell'uscita dell'album. In contemporanea "Hit Me Hard and Soft" viene diffuso nelle radio il brano "Lunch", uptempo sexy tra i più attesi perché al centro di alcune dichiarazioni rilasciate a "Rolling Stone" sulla sua scoperta del sesso omosessuale. "Sento che quest'album mi rappresenta - ha detto lei -. La protagonista non è un personaggio. E' la versione 'When We All Fall Asleep, Where Do We Go?' (suo album di esordio - ndr) di me. Racconta la mia giovinezza e chi ero da bambina". Billie Eilish sarà in concerto l'8 maggio 2025 a Bologna per l'unica data italiana del suo tour mondiale, andata sold out nel giro di pochi minuti.
Billie Eilish arriva al traguardo del terzo lavoro sull'onda dell'entusiasmo per il secondo Oscar vinto grazie al brano "What Was I Made For?" incluso nella colonna sonora del film "Barbie". L'intero album è stato scritto da Billie Eilish e dal fratello Finneas, da sempre co-autore e produttore di tutti suoi lavori. Sono presenti anche il batterista che suona con loro live, Andrew Marshall e l'Attacca Quartet, i cui archi recitano un ruolo di primo piano in tutte le 10 tracce del lavoro.
"'Hit Me Hard and Soft' è un ritorno, in molti sensi - ha spiegato Finneas sempre a "Rolling Stone" -. Lì dentro ci sono dei fantasmi veri e lo dico con affetto. Nel disco ci sono idee che risalgono a cinque anni fa, ha una storia, la qual cosa mi piace molto. Quando Billie parla dell'epoca di 'When We All Fall Asleep', si riferisce a quella teatralità, all'oscurità. Qual è la cosa che nessuno sa fare bene come Billie? In quest'album c’è quello che sappiamo fare meglio".
Nella medesima intervista Billie Eilish aveva preso le distanze dal suo secondo album, "Happier Than Ever", figlio di un periodo di cambiamento e confusione seguito all'esplosione del successo planetario. Non a caso oggi Billie dice che nel nuovo lavoro non interpreta un personaggio ma parla di se stessa, quello che probabilmente non era riuscita a fare nel disco precedente (comunque apprezzato dalla critica e dal pubblico, diventando numero uno in quasi tutto il mondo). Ma se certe dichiarazioni della vigilia avevano fatto temere che "Hit Me Hard and Soft" potesse essere un lavoro costruito a tavolino per andare a ripescare le sonorità del primo album, l'ascolto spazza via qualsiasi dubbio. Un album che di fatto riassume il percorso artistico fin qui fatto da Billie Eilish, in cui si ritrovano arrangiamenti minimali ma anche stratificazione di archi e chitarre, bassi pulsanti e in primo piano e atmosfere acustiche, riferimenti a modelli più classici ma anche incursioni in sonorità dance e persino un uso inedito (per lei) dell'autotune. Il risultato è un disco non immediato, che a dispetto di un'apparente semplicità richiede un po' di pazienza per svelarsi. Un lavoro che sembra confermare una cifra stilistica consolidata anche se molte delle soluzioni ritmiche e sonore che agli esordi rendevano unica la proposta della Eilish sembrano essere state in qualche modo normalizzate: segno della maturità? A volte un pizzico di incoscienza è salutare. Ci sono poi i testi, come sempre personali, che raccontano mutazioni, evoluzioni e travagli di una ragazza che a sedici anni si è trovata a essere una popstar e ha dovuto fare i conti con una vita che veniva rivoluzionata (non sempre in bene).