terremoto in regione

Liguria, Spinelli: "40mila euro a Toti dopo il rinnovo della concessione portuale, ma era tutto regolare"

Durante l'interrogatorio dinanzi alla magistratura di Genova, l'imprenditore prima spariglia le carte dell'inchiesta negando l'aiuto del presidente della Regione, poi arriva l'ammissione

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Dopo i primi arresti che hanno scosso la Regione Liguria, gli inquirenti iniziano ad avere un quadro più chiaro dell'inchiesta per corruzione che ha coinvolto il presidente Giovanni Toti, l'imprenditore portuale Aldo Spinelli, l'ex presidente del porto di Genova Paolo Signorini, e il capo Gabinetto di Toti, Matteo Cozzani. Lunedì, durante le due ore d'interrogatorio a Spinelli sono arrivate le prime ammissioni: "I quarantamila euro a Toti? Glieli ho dati perché si era interessato... E a volte partecipava anche lui alle cene di Montecarlo, ma era tutto regolare".

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L'interrogatorio -

 Al centro dell'inchiesta di Genova, ci sono le presunte tangenti versate da Aldo Spinelli per il rinnovo della concessione trentennale per gestire il Terminal Rinfuse, attraverso la società composta per il 55% da Gruppo Spinelli e per il 45% da Msc. Se in un primo momento, come scrivono il Corriere della Sera e La Stampa, l'imprenditore spariglia le carte affermando che Toti "millantava", "ma non ha fatto nulla", suggerendo che era lui a chiedere sostegno elettorale (tecnicamente una concussione), alla fine dell'interrogatorio sono arrivate le prime ammissioni.

"Ho dato i 40mila euro" -

 Come scrive La Stampa, dinanzi alla Procura che ha mostrato una serie d'intercettazioni a ridosso del 2 dicembre nelle quali Toti profilava un esito favorevole dell'operazione dicendo "poi festeggiamo le Rinfuse..."; un abboccamento sulla barca dell'imprenditore nel giorno precedente la concessione, cui erano presenti sia Toti sia Signorini; e, una settimana dopo la conclusione della pratica pro-Spinelli, 40mila ero accreditati dall’impresario a un comitato elettorale di Toti attraverso varie aziende del suo gruppo. Spinelli alla fine ha ribaltato il precedente punto di vista: "Glieli abbiamo dati perché si era interessato, ma era tutto regolare, li abbiamo divisi (intende i mittenti, ndr) tra le società". L'imprenditore si rivolgeva al presidente della Liguria "così come mi rivolgevo a Burlando (ex governatore ed ex ministro del Pd) quando avevo problemi".

Toti sarà interrogato a fine mese -

 Intanto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, da martedì 7 maggio agli arresti domiciliari nella sua villetta di Ameglia con l'accusa di corruzione, sarà interrogato a fine mese in Procura a Genova. Secondo quanto spiegato dal suo avvocato, Stefano Savi, il suo interrogatorio dovrebbe svolgersi da lunedì 27 maggio in poi ma la data esatta deve ancora essere fissata. A chiedere di essere ascoltato era stato lo stesso Toti nei giorni scorsi, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia di venerdì.

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