C'è un testimone che, più dei filmati delle telecamere e di altri racconti, pone Fedez davanti all'abitazione di Cristiano Iovino, la sera in cui il personal tranier subisce un vero e proprio pestaggio. Prima di risalire sul van e sparire, alcune persone che accompagnano Fedez in quello che sembra essere un vero proprio agguato, con tanto di spedizione punitiva, si avvicinano alla guardiola dei vigilantes di "Parco della Vittoria" a Citylife. Minacciano un guardiano e gli intimano di non chiamare nessuno". Ma soprattutto chiedono con insistenza il tesserino e il cellulare.
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Il vigilantes, sottolinea il Corriere della Sera, è lo stesso che non solo darà l’allarme al 112 dopo aver aperto il cancello del palazzo a Iovino per permettergli di rifugiarsi all’interno, ma anche che ai primi carabinieri intervenuti dirà, e metterà a verbale di aver riconosciuto nel gruppo degli aggressori il "noto personaggio" Fedez. Senza farsi intimidire in alcun modo dalle minacce neppure velate dei personaggi presenti tra via Traiano e via Papini.
"L’ho riconosciuto, stava scappando dagli aggressori per rifugiarsi all’interno del condominio”, dice il testimone riferendosi a Iovino. E racconta un altro dettaglio importante: “Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui, senza ombra di dubbio". Alla fine, il vigilante viene avvicinato da uno del gruppo: “Mi hanno intimato di non chiamare le forze dell’ordine, di mostrare i miei documenti. Mi hanno anche chiesto di consegnare il cellulare ma io ho detto di no”. Infine la banda, “compreso Fedez”, risale sul van nero e va via.
La sua testimonianza, unita al filmato che riprende per intero l’aggressione, è uno degli elementi chiave che porteranno poi alla fine dei primi atti d’indagine, già la mattina di lunedì 22 aprile, a denunciare Fedez per rissa. Una informativa a cui segue un fascicolo aperto dal pm Michela Bordieri con le ipotesi di rissa, lesioni e percosse in concorso e l’iscrizione nel registro degli indagati del rapper Federico Leonardo Lucia.