Alessia Pifferi, la donna condannata in primo grado all'ergastolo dal tribunale di Milano per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, non ha tentato il suicidio. La conferma è arrivata dalla legale Alessia Pontenani ai microfoni di "Pomeriggio Cinque": "Non ha istinti suicidiari - ha raccontato al programma di Canale 5 l'avvocato -, ma oggi mi ha ripetuto più volte la parola 'spegnersi". Dice che vuole spegnersi per raggiungere la bambina".
"Accusa la famiglia" -
"Alessia sta malissimo, ha pianto tutta la notte - ha proseguito nel racconto Pontenani -. Le hanno dato tantissime gocce tanto che a un certo punto la sua concellina ha cercato di capire se avesse perso i sensi perché ha preso un sacco di calmanti. Ieri quando è rientrata in carcere l'ha accolta una psicologa". Secondo la legale della donna condannata all'ergastolo, Pifferi dice di essere tanto triste per la famiglia: "Continua a dire che loro mentono in continuazione - ha spiegato -. Tutto quello che ha detto sul suo passato, sulla sua infanzia, è vero. Non capisce perché non abbiano voluto dire la verità".
Le prossime mosse della difesa -
Infine, l'avvocato spiega qual era stata la sua richiesta e, confermando la volontà di fare ricorso in appello, illustra le prossime mosse della sua strategia difensiva: "Io ho chiesto che venisse condannata per abbandono con morte, con una pena di 16 anni, che è la stessa pena che le avrebbero dato se le avessero riconosciuto la semi infermità mentale - ha aggiunto -. Chiederò una nuova perizia collegiale, per valutare questa documentazione e verificare che i problemi di Alessia sia da bambina, sia da adolescente, siano verificati in maniera corretta.