"Voleva uccidere Lavinia, il figlio, me e poi suicidarsi". A "Pomeriggio Cinque" parla Marta Criscuolo, la moglie di Fabio Limido, ucciso da Marco Manfrinati. Quest'ultimi si è presentato sotto la casa dell'ex moglie Lavinia, sfregiandola con un coltello, per poi uccidere il padre, un geologo di 71 anni. Manfrinati, 40 anni, è stato subito arrestato per omicidio. Manfrinati era già stato denunciato, tanto che a suo carico c'era un divieto di avvicinamento. Ora è accusato di omicidio e tentato omicidio.
"Come sta tuo marito?" - Dopo aver visto il marito ormai senza vita e la figlia in condizioni gravissime, Marta Criscuolo ha incrociato lo sguardo di Manfrinati: "Rideva - ha detto -, diceva: come sta tuo marito? Volete togliermi il bambino? Ecco cosa è successo. E continuava a chiamarmi tr*** e put**** con fare sprezzante e disgustoso. Le persone presenti sono rimaste esterrefatte della scene a cui hanno assistito. Anche quando è salito sull'auto delle forze dell'ordine continuava a ridere".
La fuga di due anni fa e le denunce passate -
Il 40enne infatti era a processo a Varese per stalking sia nei confronti dell'ex sia nei confronti della madre della donna. "Mia figlia è fuggita il 2 luglio 2022 perché l'avrebbe uccisa - continua nel suo racconto Marta Criscuolo -. Lui glielo diceva sempre che avrebbe ucciso tutti, da lì fuggì. Assoldammo una guardia del corpo e le comprammo una parrucca bionda. Avevo organizzato tutto per metterla in salvo, lei e il bambino. Marco ha tagliato le gomme dell'auto di mia figlia otto volte". La donna ha poi proseguito: "A marzo scorso voleva uccidermi - ha detto -. Me la sono scampata. Negli ultimi anni abbiamo vissuto con spray al peperoncino, non uscivamo dall'auto prima che il cancello si chiudesse ma per mio figlia avrei fatto questa vita per dieci anni". La donna torna poi sulle denunce passate a carico dell'uomo: "Abbiamo avuto avvocati eccezionali, abbiamo ottenuto un divieto eccezionalmente per maltrattamenti. Non si sa perché questa misura è stata revocata, tanto che lui è andato all'asilo a prendere il bambino e lo ha tenuto per tre giorni". E ancora: "La denuncia per maltrattamenti è stata archiviata dalla Procura di Busto Arsizio, una denuncia di quindici pagine - ha spiegato la donna -. Abbiamo ottenuto un ammonimento da parte della Questura, in quell'occasione lui ha chiamato mia figlia dicendole di avere un martello con il quale avrebbe compiuto una mattanza".
I test psichiatrici -
"Lo abbiamo detto a tutti che era pericoloso, si è anche presentato con un martello davanti a casa. Non siamo stati protetti abbastanza. Nel 2020 Marco Manfrinati ha preso a pugni mio marito come farebbe un uomo rabbioso - ha raccontato -. Ho chiamato la madre per chiederle se avesse avuto bisogno di uno psichiatra. Lei mi ha risposto che non ci sarebbe stato bisogno, perché gli avrebbero dato solo delle goccine. Ha aggiunto che il figlio aveva un carattere rigido e avrebbe bisogno di rilassarsi. Poi è stato sottoposto a un CTU, una consulenza tecnica d'ufficio, e a un Test di Rorschach eseguito dal dottor Zidolfi. Da questi esami non è stata riscontrata nessuna patologia".
Dottor Jekyll e Mr. Hyde -
La donna ha raccontato di essere stata lei a presentare l'uomo alla figlia: "Una truffa - ha aggiunto -. Si è rivelato come dottor Jekyll e Mr. Hyde. Mia figlia diceva di aver sbagliato, io le dicevo che in realtà è stata truffata, come tutti noi siamo stati truffati. Mio marito ha dedicato tutta la sua vita alla sua famiglia, è morto in un modo che rappresenta la dedizione che ha avuto per la moglie e le figlie in questi anni. A mia figlia dirò che il padre è morto guadagnandosi il paradiso per salvarle la vita".