Da quanti versi è composto un sonetto? Cosa sono Irap e Irpef? Chi ha progettato il nuovo Ponte Morandi di Genova? Dove è nato Cesare Beccaria? In che data si celebra la Giornata della Legalità? Quelli appena proposti non sono quesiti al centro di una recente puntata di un telequiz. Sono solo alcuni degli spunti che potrebbe trovarsi davanti chi affronterà, udite udite, i prossimi test d’ingresso a Medicina.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha, infatti, pubblicato il database con i 3.500 quiz all’interno del quali verranno pescate le 60 domande - da svolgere in cento minuti - che selezioneranno i futuri “camici bianchi” nella sessione del prossimo 28 maggio. A cui seguirà una seconda tornata il 30 luglio. Per fortuna dei candidati, la parte del questionario incentrata sulle cosiddette “Competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi” - in pratica la comprensione di testi dati al candidato e la cultura generale - sarà limitata ad appena quattro domande. Il resto del compito è invece così composto: 23 quesiti di Biologia, 15 di Chimica, 13 di Fisica e Matematica. A completare il tutto 5, immancabili, quiz di Logica e ragionamento.
Test di Medicina 2024: i bizzarri quiz della banca dati
Ma, proprio le domande meno “caratterizzanti”, potrebbero essere determinanti per decidere il destino degli aspiranti medici. E se alcuni quiz sembrano in linea con il mondo in cui provano a entrare le ragazze e i ragazzi - come i quesiti su Amedeo Avogadro, su Marie Curie, sui “ragazzi di Via Panisperna” - altri appaiono un po’ fuori contesto. Abbracciando tutto lo scibile umano, con una particolare predilezione per la politica, l’economia e la letteratura. Il portale Skuola.net ha scandagliato i documenti ministeriali alla ricerca dei più curiosi.
Alcuni esempi bastano per capire di che stiamo parlando: Cos’è il PNRR? In quale altro modo viene chiamato il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)? Dove ha sede il Parlamento Europeo? E la Commissione Europea? Cosa regola il titolo II della Costituzione? Proseguendo nell’excursus, è richiesto anche di conoscere la collocazione dei principali musei europei, individuando come errato l’accostamento Parigi-Hermitage, o di piazzare le isole Azzorre nell’Oceano Atlantico.
Quella del “falso amico” Hermitage, nome apparentemente francofono per un museo che invece si trova a San Pietroburgo, è in realtà un dejà vu del test di Medicina del 2013. Forse sarebbe più facile indicare, in una rosa di cinque stati del continente americano, quale è attraversato dall’equatore?
Sul fronte letterario, invece, se accostare il nome di Miguel de Cervantes all’opera “Don Quijote de la Mancha” o quello di Niccolò Machiavelli a “Il Principe” sembra cosa fattibile, potrebbe risultare assai più ostico attribuire la paternità della novella “Il treno ha fischiato” a Luigi Pirandello o riconoscere Jack Kerouac come “padre” della beat generation. Ci sono riferimenti, poi, alla letteratura inglese, dovendo riconoscere nell’elenco l’unica opera non firmata da William Shakespeare. E alla letteratura russa, essendo chiamati a scovare l’errore nell’accostamento tra Dostoevskij e “Anna Karenina”. A quel punto appare quasi una formalità rispondere alla domanda “Dove è sepolto Dante?” o, sempre a tema Sommo poeta, segnare che Sordello da Goito non è un personaggio dell’Inferno.
Anche i quesiti delle aree più vicine alle scienze, però, non lesinano (brutte) sorprese. Uno dei più contestati si trova tra quelli di biologia. “Che animale è il barracuda?", recita un quiz, invitando a indicare a quale classe appartenga quella specie: plausibile se fossimo stati al cospetto dei test per Veterinaria, ma non è questo il caso.
Le proteste dei candidati: “Entrerà chi riesce a imparare a memoria e non chi merita”
Passaggi, questo come gli altri, sottolineati negativamente da più di un candidato. Perché, subito dopo la pubblicazione dell’archivio, i social sono esplosi. Numerosi gli studenti che si sono presi la briga di fare dei video di protesta da diffondere online. Molti di più quelli che si sono accodati commentando la lista dei quesiti. “Prima ho pianto, poi ho riso, poi mi è venuto il panico e ora non ho la concentrazione per studiare”: così, commentando un video-reaction su TikTok, una ragazza ha confessato di essere andata in tilt dopo la notizia. “Secondo me a quelli del Ministero non frega assolutamente nulla né di noi né del futuro della sanità”, fa notare con amarezza un’altra studentessa.
Sul social cinese c’è spazio anche per la rabbia: “Io ho speso i soldi per i corsi. Ma che gioco è questo”, tuona un loro collega. Altri, invece, si preparano alla battaglia: “Adesso sarà una sfida per chi ha più memoria fotografica e riesce a imparare più risposte possibili”, dice una aspirante matricola. Ma, sullo sfondo, la rassegnazione già inizia a serpeggiare: “Entrerà chi riesce a imparare a memoria e non chi merita”, conclude il suo messaggio l’ennesimo candidato deluso.