Dopo la toccante testimonianza di Franco Di Mare, giornalista affetto da mesotelioma, torna a far discutere la presenza dell'amianto nel nostro Paese. In particolare, è Antonio Giordano - oncologo di fama internazionale - a parlarne in una intervista rilasciata al sito di Adnkronos: "In Italia l'amianto è presente ancora ovunque e anche in modo insospettabile. Gli interessi economici frenano la ricerca".
Il Mesotelioma -
Per il presidente della Sbarro Health Research Organization (Shro) e professione alla Temple University di Philadelphia non ci sono dubbi sull'origine di questa malattia: "Il mesotelioma pleurico è un killer silente, lo sviluppo di questa neoplasia è certamente correlato all'esposizione a fibre di amianto".
Una diagnosi resa possibile, soprattutto, grazie agli studi dal padre Giovan Giacomo Giordano: "Mio padre - racconta - fu uno fra i primi scienziati, insieme al professor Cesare Maltoni del Collegium Ramazzini di Bologna, a studiare e a scoprire i gravissimi danni derivati dall'esposizione alle fibre di amianto e anche grazie alle sue ricerche l'amianto è stato messo fuori legge in Italia nel 1992". Un bando adottato "a livello europeo dal 1999".
L'amianto in Italia -
Per Antonio Giordano "il rischio di sviluppare mesotelioma è diventato ambientale - precisa l'oncologo - piuttosto che professionale. Le peculiari caratteristiche fisico-chimiche dell'amianto giustificano il suo vastissimo utilizzo nell'edilizia per cui, se è presente in grandi quantità in zone come l'Italia, si può solo immaginare quante fibre di residui tossici ci possano essere in zone coinvolte da azioni belliche: residui derivanti dalla distruzione di edifici, dalla combustione e dall'ossidazione di inquinanti che restano in sospensione nell'aria, che penetrano nelle falde acquifere e nei terreni coltivati. Scenari che hanno visto coinvolto il giornalista Franco Di Mare".
Come contrastare il tumore -
"A oggi non vi è alcun test che da solo o in combinazione con altri possa essere utilizzato per campagne di prevenzione che possano essere avviate a livello di popolazione", dichiara l'oncologo. Secondo Giordano, inoltre, "oggi si assiste a un rallentamento degli studi, che potrebbe essere causato dai forti interessi economici alla base dell'industria dell'amianto". A maggior ragione, dunque, "nelle aree ad alto rischio di patologie asbesto-correlate - insiste lo scienziato - è indispensabile intervenire bonificando nel più breve tempo possibile. Non si può temporeggiare per motivi economici e condannare a morte migliaia di persone".