A Napoli ci sono stati scontri tra le forze dell'ordine in assetto antisommossa e una trentina di giovani che protestavano per la presenza in città di Roberto Vannacci, candidato alle Europee con la Lega. I manifestanti hanno tentato di superare le transenne e il cordone di polizia a protezione dell'area dove il generale stava presentando il suo ultimo libro "Il coraggio vince". I giovani hanno lanciato palloncini pieni d'acqua all'indirizzo degli agenti, colpendo i loro scudi con aste di bandiera, mentre la polizia ha risposto usando i manganelli. Non risultano feriti.
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Vannacci sulle contestazioni: "Quadro preoccupante" -
"Non capisco perché non vengono in sala in pace, io sono per il confronto civile, li ascolterei e mi confronterei con loro. E comunque no, non temo per la mia incolumità e non mi sento accerchiato". Così il generale Vannacci ha commentato la manifestazione inscenata dai centri sociali al suo arrivo a Napoli. "Ringrazio i contestatori, li invito a venire in questa sala a manifestare le loro idee, non mi sono mai sottratto al confronto. Ma questo invito che faccio non ha mai successo. Non mi sento accerchiato ma mi preoccupa il contesto che si è venuto a creare", ha aggiunto.
"Mia candidatura con la Lega divisiva? Non credo" -
"Le opinioni - ha proseguito Vannacci - si combattono sul piano delle idee. E mi colpisce vedere che bisogna far ricorso a uno spiegamento di forze dell'ordine fuori dal comune per le mie iniziative: non è da un Paese civile come l'Italia. Io sono navigato - la considerazione del generale - ma da quando ho pubblicato il libro (Il mondo al contrario, ndr) sta succedendo di tutto. I proprietari dei locali che ospitano le mie iniziative vengono minacciati e le mie frasi spesso manipolate". E sulla sua candidatura alle elezioni europee con la Lega, ha dichiarato: "Non credo che sia divisiva all'interno del partito".
"Non credo sia utile definirsi antifascista" -
"Io non mi sono mai definito antifascista perché non credo che sia utile nel definirsi tale, non è richiesto da nessuna norma, da nessuna legge. Il fascismo è finito 100 anni fa e quindi non si è anti-qualcosa che non esiste", ha aggiunto Vannacci. "Il giuramento che prestano sia i politici che i militari non richiede di dichiararsi antifascismo, questa è una dichiarazione pretestuosa che serve ad alcune persone per assegnare una certificazione di qualità di cittadini di serie A o serie B", ha aggiunto il generale.
"Mai proposte classi separate per i disabili" -
Vannacci ha poi parlato del caso classi separate per i disabili. "Scusarmi? No, perché non ho mai detto che i disabili devono andare in classi separate, per cui non vedo perché mi debba scusare per qualcosa che non ho detto e che non penso. Quello che io ho detto è facilmente leggibile nell'intervista stessa. Il titolo non l'ho fatto io ma lo ha fatto il giornalista che in maniera molto pretestuosa e strumentale ha interpretato in maniera totalmente erronea le mie parole".