Concentrarsi sull’esame di Maturità o puntare sul test di Medicina? Questo il dilemma di fronte al quale sono posti molti maturandi di quest’anno. La decisione di piazzare la prima data del test d’ingresso di Medicina a fine maggio ha infatti complicato i piani degli aspiranti camici bianchi che frequentano la quinta superiore.
Test di Medicina e Maturità: i consigli dell'esperto per farcela
Così, per chi sarà impegnato anche nell’esame di Stato, le date delle due prove d’accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia - 28 maggio e 30 luglio - sono finite per diventare quasi una morsa attorno alla data della Maturità, fissata per il 19 giugno.
E, quando ormai manca meno di un mese al primo appuntamento, la domanda sorge spontanea: come affrontate la preparazione ai test col fardello della Maturità che attende al varco? Il portale specializzato Skuola.net lo ha chiesto a Luca De Simone, Tutor di Ripetizioni.it, il primo sito in Italia per le ripetizioni online e in presenza.
La preparazione della Maturità e del test di Medicina rischiano di sovrapporsi: come fare a conciliare lo studio e gestire la pressione per i due appuntamenti?
“Sono perfettamente consapevole che la prospettiva di avere due date così rilevanti non sia affatto gradevole per gli studenti. Però si può guardare anche al lato positivo. In vista degli studi universitari la capacità di gestire temporalmente e mentalmente più sfide in un lasso di tempo relativamente breve è cruciale. In tal senso la chiave è principale è senza dubbio l'organizzazione.
Definire un piano d’azione e fissare una tabella di marcia ben precisa può essere un ottimo incentivo, dato che comporterebbe il raggiungimento di tanti piccoli traguardi. Senza dimenticare però di tenere conto di eventuali imprevisti per strada, studiando un planning alternativo ed evitando di farsi prendere dal panico nel caso in cui questi imprevisti dovessero sconvolgere la tabella di marcia creata”.
Novità rispetto all'anno scorso è che il questionario conterrà quesiti estratti da un database pubblico di almeno 3.500 domande pubblicato almeno 20 giorni prima delle prove: come consiglia di usare questo database per esercitarsi sui quiz?
“È bene ricordare, anche a costo di diventare eccessivamente ovvio, che allenare la memoria è a dir poco fondamentale. Non è però l'unico motivo per si dovrebbe studiare approfonditamente il database. Infatti, avere una mente allenata alla visualizzazione delle domande che saranno presenti nel test può aiutare il candidato a capire come vengono articolati i quesiti e le relative risposte. E ciò può essere estremamente utile da affiancare a una buona preparazione teorica”.
Si torna al precedente mix di materie, e riappare la sezione di ragionamento logico, slegata da quella di matematica: quali sono i consigli per affrontare i 5 quesiti di questa parte del questionario?
“Il ragionamento logico sa essere davvero spinoso per molti candidati. I primi consigli che mi permetto di dare sono quelli più ovvi, ovvero non sottovalutare lo studio del ragionamento logico in generale e familiarizzare con concetti come ad esempio il sillogismo. Inoltre, molti studenti per allenarsi svolgono, giustamente aggiungerei, i quiz degli anni precedenti.
Questa però può essere un'arma a doppio taglio perché, sebbene sia rilevante allenarsi, ciò rischia di influire negativamente sull'umore dello studente stesso nel caso in cui ci dovessero essere difficoltà, data la già citata difficoltà. In tal senso il mio consiglio è di abituarsi lentamente a essi, anche se ciò comporta di doversi concentrare molto su un singolo quesito al fine di captarlo completamente, preoccupandosi solo successivamente della rapidità nello svolgimento.
Un ulteriore consiglio generale che do, infine, è quello di non dare mai nulla per scontato in quesiti come quelli logici. Se A implica B, spesso e B non implica A”.
A differenza dello scorso anno, non si avrà un tempo prestabilito per completare le varie sezioni, ma si avranno 100 minuti complessivi per risolvere 60 domande: come gestire l’orologio?
“Con questa modalità tradizionale di test il rischio principale è quello di "annegare" nel mare di domande che vengono fatte, con una conseguente perdita di tempo. Per gestire al meglio i minuti a disposizione la procedura migliore è quella di sfogliare la prima volta velocemente le domande, rispondendo subito a quelle di cui si conosce subito la risposta.
In tal modo ci sono già dei punti in cassaforte e il tempo risparmiato può essere dedicato ai quesiti più ardui. Inoltre, visualizzando tutte le domande si riesce ad avere già un riferimento, una sorta di bussola che, anche inconsapevolmente, può guidare lo svolgimento”.
Si torna alla modalità cartacea: questo influisce o no sulle strategie da utilizzare per completare il questionario?
“Secondo me no. Essendo un quiz a scelta multipla, l'obiettivo resta quello di scegliere quella che si ritiene l'alternativa corretta tra le opzioni di risposta fornite. E, in fin dei conti, fare questa cosa con una penna o con un mouse ha un impatto davvero trascurabile, contando l'importanza del contesto generale”.
Veniamo ora al metodo di studio: consiglierebbe di dare priorità allo studio della teoria o di concentrarsi sulla pratica?
“Le conoscenze generali sono ovviamente la base su cui contare di più in assoluto. Però quello che si avrà davanti è un test che premia molto la resistenza alla pressione, la freddezza e la velocità di esecuzione. E queste sono qualità che vengono affinate solamente con l'allenamento anziché con uno studio, per citare Leopardi, 'matto e disperatissimo”.
Quali sono gli errori più frequenti da parte dei candidati?
“L’errore più comune è quello di partire troppo in fretta, per poi perdersi tra le domande.Un altro errore è quello di pretendere da sé stessi di sapere immediatamente la risposta corretta, andando poi in ansia se ciò non dovesse accadere.
Quando, invece, ci sono anche altri modi di arrivarci, come ad esempio la tecnica dell'esclusione oppure ragionandoci un attimo su. La difficoltà maggiore per i candidati sta proprio nel mantenere i nervi saldi, anche se è davvero difficile riuscirci data la posta in gioco”.
Capita spesso di non sentirsi sicuri in merito a una risposta data: cosa fare in questi casi? Tentare la sorte può essere un’opzione?
“Data la penalità sulle risposte errate, bisognerebbe evitare di rispondere, a meno che non si sia certi della propria risposta. Ma non è una regola universale. Ad esempio, se si è sicuri al 90% della risposta che si sta dando, allora direi che effettivamente vale la pena tentare. Ma anche qui, è una decisione da lasciare allo studente, nel momento di prendere quella decisione.
Oltre a tutto ciò, è importante evitare di intestardirsi sulle domande che io chiamo 'mangiatempo', ovvero quelle domande apparentemente semplici ma che in realtà ti proiettano in una condizione di indecisione totale non facendoti realizzare che è passato tanto tempo. I minuti a disposizione non sono molti e vanno usati saggiamente. Meglio una domanda lasciata senza risposta, se magari porta a due risposte corrette”.
I quiz a risposta multipla nascondono sempre diversi tranelli: come riconoscerli?
“Ci sono due modi per riconoscere i trabocchetti. Il primo, di nuovo, è quello di allenarsi con i test degli anni precedenti, in modo tale che il giorno del concorso si arrivi preparati a tutto. Durante la prova poi, per quanto possibile, bisogna mantenere i nervi saldi. I trabocchetti si nutrono dell'ansia e della fretta”.
Anche quest’anno gli studenti avranno due tentativi a disposizione: quanto è importante sfruttare al massimo la seconda chance?
“Avendo già fatto un tentativo, bisogna essere consapevoli di avere un'altra chance, e usarla per diminuire il più possibile ansia e tensione in sede di test, al fine di ridurre gli errori”.