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Usa, un afroamericano muore durante l'arresto in Ohio: urlava "non respiro" come George Floyd

La polizia ha diffuso il video di 36 minuti dell'incidente, accaduto il 18 aprile, e sul quale è stata avviata un'indagine. Sospesi gli agenti coinvolti

Negli Stati Uniti un afroamericano di 53 anni, di nome Frank Tyson, è morto mentre era sotto la custodia della polizia a Canton, in Ohio. Un agente lo aveva bloccato a terra mettendogli il ginocchio sul collo, e poco dopo l'uomo aveva gridato: "Non riesco a respirare". La polizia ha diffuso il video di 36 minuti dell'incidente, accaduto il 18 aprile, e sul quale è stata avviata un'indagine. Gli agenti coinvolti sono stati temporaneamente sospesi.

Tgcom24

"Non respiro", Tyson come Floyd e Garner  Le ultime parole pronunciate da Frank Tyson ("Non respiro") sono le stesse drammatiche parole dette da George Floyd nel maggio 2020 ed Eric Garner nel 2014, diventate poi lo slogan del movimento di protesta Black Lives Matter.

Agente gli preme il ginocchio sulla schiena  Nel video shock si vede uno dei poliziotti che lo blocca a terra, gli preme il ginocchio sulla schiena per oltre 30 secondi e alle sue implorazioni risponde di "darsi una calmata". Solo cinque minuti dopo l'agente gli controlla il polso constatando l'assenza di battito ma passa ancora altro tempo prima che gli venga praticata la rianimazione cardio polmonare. Poi arriva un'ambulanza e l'uomo viene portato in ospedale dove viene dichiarato morto.

Sospesi gli agenti coinvolti  In attesa dell'esito delle indagini, gli agenti coinvolti sono stati sospesi. Tyson era stato scarcerato il 6 aprile dopo aver scontato 24 anni per sequestro di persona e furto e subito dopo aveva violato i termini della libertà condizionata. Il 18 aprile era andato a sbattere contro un palo elettrico mentre era alla guida della sua auto e poi era scappato. In seguito a una segnalazione, la polizia lo ha trovato in un locale frequentato da veterani nella cittadina di Canton.Quando gli agenti hanno cercato di ammanettarlo, lui ha opposto resistenza e si è messo a gridare, "mi vogliono uccidere", "chiamate lo sceriffo".

Ennesimo episodio  Si tratta purtroppo dell'ultimo di una lunga serie di tragici episodi ai danni della comunità nera negli Stati Uniti che si susseguono a un ritmo spaventoso. Il 10 aprile agenti in borghese hanno trucidato l'afroamericano 26enne Dezter Reed con 96 colpi in 42 secondi durante un controllo stradale a Chicago. Un mese prima, un ragazzo autistico di 15 anni è stato ucciso dalla polizia alle porte di Los Angeles perché brandiva una zappa.

I dati  Secondo i dati delle organizzazioni per i diritti dei neri, il 10% delle uccisioni di afroamericani da parte della polizia americana inizia con un fermo per un incidente o un'infrazione stradale. Inoltre, un afroamericano rischia due volte e mezzo più di un bianco di essere ammazzato da agenti.

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