Se la demo lanciata da Sony aveva già fatto intuire le sue potenzialità, dopo aver esplorato a fondo il mondo postapocalittico creato da Shift Up quelle impressioni sono diventate una certezza: Stellar Blade è una delle prime sorprese del 2024, un gioco d'azione accattivante che arriva su PlayStation 5 per narrare la storia di Eve, guerriera destinata a salvare la Terra da temibili creature aliene note come Naytiba.
Una missione, quella della giovane protagonista appartenente a un plotone femminile conosciuto come Settima Unità, che si svolge nell'arco di trenta ore e che, pur non sorprendendo mai per l'originalità della sua storia, riesce nel tentativo di confezionare un prodotto in grado di intrattenere e divertire grazie ad alcuni elementi di rilievo, come il sistema di combattimento e il suo affascinante mondo decadente.
LA MISSIONE DI EVE -
La storia di Stellar Blade, come detto, attinge da numerosi esponenti della scena postapocalittica e cyberpunk, puntando su elementi ricorrenti (come creature aliene, robot, droni, intelligenze artificiali, menti alveari e impianti tecnologici in grado di custodire avvenimenti o ricordi specifici) per accompagnare il giocatore al fianco di Eve e degli altri personaggi che, passo dopo passo, si uniranno alla sua missione. Se l'avventura della guerriera protagonista inizia in un'ambientazione prettamente lineare, con il passare del tempo la storia ci porta a scoprire nuovi scenari, alcuni dei quali simili nella struttura ai cosiddetti "open-world" di altri videogiochi.
Tra città sommerse, lande in rovina, strutture futuristiche e gli immancabili laboratori, il comparto narrativo del gioco d'azione creato dallo studio sudcoreano ci porta a esplorare ambientazioni davvero affascinanti e, in alcuni casi, cerca persino di cambiare registro per regalare a chi impugna il controller sensazioni differenti, proponendo sequenze decisamente più votate all'azione (simili, per certi versi, a videogiochi come Uncharted o la trilogia "prequel" di Tomb Raider) o frangenti più claustrofobici in cui Stellar Blade assume tutt'altra identità, prendendo in prestito elementi horror che offrono alcuni momenti particolarmente riusciti e avvincenti.
A ogni modo, il canovaccio non è mai particolarmente originale e sebbene non manchino momenti interessanti nella seconda metà dell'avventura, quando le rivelazioni iniziano ad arrivare e si scopre di più sulle origini dei Naytiba, sul ruolo di uno dei tasselli principali del racconto e di ciò che è realmente accaduto alla Terra, difficilmente Stellar Blade riesce a raggiungere le stesse vette dei giochi a cui si ispira, in primis NieR Automata. La colpa è principalmente di personaggi che non riescono a garantire lo stesso coinvolgimento, che non sono mai caratterizzati o approfonditi al punto da permettere a chi gioca di instaurare un vero legame con essi.
Si tratta di un peccato di gioventù per un team alla prima produzione di questo spessore, ma che per fortuna sa come compensare sia dal punto di vista del worldbuilding e della direzione artistica, sia da quello prettamente ludico, grazie a un sistema di combattimento davvero soddisfacente e un mix di esplorazione e risoluzione di enigmi che riescono a tenere il giocatore incollato allo schermo senza mai annoiarsi.
LA LAMA STELLARE -
Uno dei pregi maggiori di Stellar Blade è appunto il suo sistema di combattimento, che pur non reinventando la ruota riesce a prendere ispirazione da alcuni dei più importanti esponenti del genere action-GdR (in primis, il tanto amato Sekiro: Shadows Die Twice) per creare una sua identità. Tra attacchi pesanti e leggeri, schivate perfette e parate all'ultimo istante utile, Eve diventa lentamente una guerriera formidabile capace di sfruttare la sua affilatissima lama energetica per fronteggiare le decine di creature aliene (e non solo) che ostacolano il suo cammino.
La varietà di nemici è molto elevata e consente puntualmente di variare approccio, specialmente quando si sbloccano nuovi tasselli dell'arsenale: da un drone che consente di attaccare a distanza con proiettili, missili a ricerca oppure raggi energetici, a una serie di abilità che sfruttano i due tasti dorsali di DualSense per sfoderare attacchi devastanti e incredibilmente spettacolari. Non mancano, poi, nuove abilità distruttive che arrivano solo nella seconda metà della storia e che si rivelano particolarmente utili quando si tratta di affrontare i cosiddetti Naytiba Alpha, giganteschi boss che non solo possono vantare un aspetto unico, ma che richiedono approcci sensibilmente diversi per essere sconfitti.
Eve potrà sfruttare tutti questi elementi per fronteggiare i suoi nemici, facendo attenzione a non esaurire la salute (che può essere ripristinata sia con oggetti consumabili, sia con delle fiale che si ricaricano a ogni "checkpoint") e a non sprecare delle particolari risorse, come granate o altri esplosivi, che dovranno essere acquistati da uno dei tanti negozi sparsi qua e là. Già, perché ogni "campo" che la protagonista scoverà lungo il cammino funziona in modo simile ai falò introdotti da From Software nella serie Souls e riproposti puntualmente da ogni gioco d'azione o esperienza ruolistica negli ultimi anni: si riposa nel campo, si recuperano energia e risorse ma nel frattempo si rigenerano anche i nemici.
Al contrario del filone dei "soulslike" creati dalla software house nipponica, però, non esiste una vera e propria penalità in caso di morte, il che rende probabilmente meno intensi i combattimenti contro i boss (visto che non c'è un vero e proprio rischio di perdere qualcosa, in caso di dipartita della protagonista) ma evita allo stesso tempo la stessa frustrazione che si sperimenta puntualmente con quel genere di videogiochi. La difficoltà, comunque, è piacevolmente tarata verso l'alto e difficilmente, arrivati alla fine dell'avventura, si percepisce che muoversi tra le ambientazioni di Stellar Blade sia una "passeggiata", aspetto che contribuisce a mantenere sempre elevata l'attenzione.
Tra una missione e l'altra, poi, è possibile fare ritorno a Xion, ultima città che ospita ciò che resta della razza umana: si tratta di un luogo che funge anche da "hub" e che, con il passare delle ore, accoglie sempre più personaggi capaci di offrire incarichi secondari alla nostra protagonista. Peccato che, fatta eccezione per un paio di missioni, nessuna delle quest opzionali sia realmente memorabile, con requisiti che variano dall'uccidere un certo numero di nemici al raggiungere vecchie aree per raccogliere questo o quell'oggetto.
BUONA LA PRIMA -
Tra collezionabili da scovare qua e là (come delle particolari lattine che, una volta accumulate, forniranno dei bonus a Eve) e qualche segreto, Stellar Blade nasconde comunque una buona dose di cose da fare per aumentare la longevità, che può estendersi anche oltre le trenta ore per portare a termine tutto ciò che il gioco ha da offrire. Per Shift Up si tratta di un bottino di tutto rispetto, considerando che prima della nuova esclusiva PlayStation, la software house sudcoreana non aveva mai affrontato un progetto di questa portata e che, al di là dell'evidente debito con le sue muse ispiratrici, il team è riuscito a creare un buon primo capitolo di un brand dal grande potenziale.
Il merito è anche di un ottimo comparto tecnico, con un grafica di tutto rispetto impreziosita da animazioni spettacolari e un frame-rate sempre stabile, e un sonoro che accompagna adeguatamente l'avventura di Eve, alle volte con melodie più sommesse e malinconiche, altre con brani di matrice elettronica che riescono a restituire la sensazione di tensione durante le battaglie più intense. Un plauso va fatto agli autori degli elementi audiovisivi, che sono riusciti a creare uno dei giochi più convincenti che si sia visto finora su PlayStation 5. Un'avventura da non perdere se amate le storie postapocalittiche o i giochi d'azione in cui combattere senza sosta e senza mai annoiarsi.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo giocato a Stellar Blade su PlayStation 5, portando a termine l'avventura di Eve in circa trenta ore e ottenendo quasi tutto ciò che il gioco d'azione di Shift Up può offrire nel suo mondo postapocalittico. L'aggiornamento introdotto al lancio dallo studio ha aggiunto inoltre la modalità New Game Plus, che consente di ricominciare la storia a un livello di difficoltà più elevato per sbloccare uno dei finali alternativi previsti dagli sceneggiatori.
Può piacere a chi…
… ama i giochi votati all'azione
… adora le ambientazioni postapocalittiche
… vuole un'esperienza intensa ma mai frustrante
Potrebbe deludere chi…
… preferisce storie più avvincenti e caratterizzate da personaggi memorabili
… vuole attività secondarie originali e dozzine di contenuti da consumare
… spera di ritrovarsi di fronte all'ennesimo gioco di ruolo in salsa "soulslike"
Stellar Blade è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.