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25 aprile, una manifestante pro Palestina: "Bomba carta contro uno dei nostri"

La testimonianza a "Mattino Cinque News": "Dilaniato uno zaino, noi ci opponiamo al genocidio"

Da video

Momenti di forte tensione nel corso delle celebrazioni per il 25 aprile a Roma. "Fascisti", è il grido partito dal presidio dei movimenti palestinesi al gruppo della brigata ebraica, e ancora "Fuori Israele dalla storia". Alcuni sassi sono stati lanciati verso il gruppo di cronisti, fotografi e cameramen che riprendevano la mobilitazione della Brigata ebraica presente in piazza di Porta San Paolo, a Roma. Nello stesso momento un militante della comunità ebraica ha provato a forzare il cordone della polizia per raggiungere il presidio della manifestazione Pro Palestina. Subito e' stato bloccato da alcuni agenti e da altri suoi amici che lo hanno riportato indietro.

A "Mattino Cinque News" una manifestante pro Palestina ha raccontato di un'altra a ggressione ricevuta dal movimento filo israeliano: "Qui ho lo zaino di un nostro compagno - dice Giulia mostrando a favore di camera una borsa evidentemente lacerata -. Ancora una volta ci hanno chiamato antagonisti e antisemiti, noi oggi siamo qui perché siamo anti sionisti e siamo al fianco della resistenza palestinese. Ancora una volta vediamo che la stessa violenza che i sionisti producono in Palestina, riportano anche qui in piazza. Ci hanno lanciato una specie di bomba carta che ha colpito lo zaino di un nostro manifestante che conteneva all'interno chiavi e documenti. Questo è ciò che fanno i sionisti. Noi ci teniamo a dire che ci sentiamo dalla parte giusta, la parte che si oppone a un genocidio che ha ucciso più di 40 mila palestinesi. Oggi essere antifascisti vuol dire essere antisionisti ed essere dalla parte della resistenza palestinese. Non accettiamo nessun compromesso con il governo Meloni che va sempre più a destra".

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