LA PROTESTA

Manifestanti pro Palestina irrompono al convegno di Torino | Al corteo tafferugli studenti-polizia, feriti

Bernini: "Nessun dialogo con chi fa irruzione ai convegni, con chi assalta i rettorati e chi aggredisce la polizia"

Tensione a Torino durante il corteo gli studenti universitari che hanno protestato con bandiere palestinesi: negli scontri con le forze dell'ordine sono rimasti feriti due manifestanti e sette agenti. I giovani, dei centri sociali e del collettivo Cambiare rotta, si sono diretti verso il castello del Valentino, dove si è tenuta la Conferenza degli addetti scientifici e spaziali, alla presenza di numerosi ministri. La polizia li ha respinti utilizzando gli scudi, ma un gruppo di una decina di ragazzi e ragazze è riuscito a fare irruzione al grido di "Palestina libera".

© Tgcom24

Irruzione al convegno di Torino quando i ministri non erano più all'interno -

 Quando hanno fatto irruzione i manifestanti pro Palestina, i ministri Tajani, Bernini, Lollobrigida e Pichetto avevano già lasciato l'edificio dopo aver partecipato alla sessione mattutina del convegno. La maggior parte dei ragazzi, che affermavano di essere studenti del politecnico di Torino, è stata bloccata prima dell'ingresso nel Salone d'Onore. Solo una ragazza è riuscita a entrare nella sala convegni con una bandiera palestinese.

Bernini: "Nessun dialogo con chi fa irruzione ai convegni" -

 "Nessun dialogo con chi fa irruzione ai convegni, con chi assalta i rettorati e chi aggredisce la polizia. Massima solidarietà alle forze dell'ordine che anche oggi hanno dimostrato professionalità e dedizione. Quanto accaduto oggi a Torino dimostra ancora di più l'utilità del Comitato ordine e sicurezza convocato per domani al Viminale". Così il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, sui social.

"Fuori i sionisti dall'università" sugli striscioni -

 Trenta i manifestanti identificati, che saranno denunciat: diversi sono militanti del centro sociale Askatasuna, che hanno coordinato i vari tentativi di sfondamento. Gli studenti avevano con sé bandiere palestinesi e uno striscione con la scritta "Fuori i sionisti dall'università. Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo". Sulle vie del centro hanno intonato i cori "Tout le monde deteste la police" e "Fuori la polizia dal corteo". "Dobbiamo impedire che si verifichino eventi come quello al Valentino - hanno detto i dimostranti -. Siamo qua contro la guerra all'università". 

Apprensione tra i fedeli nella sinagoga -

 C'è stata apprensione tra i fedeli in preghiera per la Pasqua ebraica, che si celebra dal 22 al 30 aprile, quando il corteo è passato vicino alla sinagoga nel centro della città. I manifestanti sono stati tenuti sempre lontani dal luogo di culto dal cordone di polizia. 

Sindacato di polizia: "Si cerca lo scontro" -

 "I sette agenti contusi rappresentano un epilogo scontato dell'insofferenza verso le forze dell'ordine che in quest'ultimo periodo sta crescendo in tutto il Paese". E' quanto scrive in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp riferendosi alle tensioni a Torino. "Oltre a esprimere tutta la nostra solidarietà ai colleghi della questura di Torino e dei reparti mobili, non possiamo far altro che sottolineare quanto questi sedicenti manifestanti nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato - aggiunge -. Nel corteo si sono infiltrati anche numerosi militanti del centro sociale Askatasuna che, travestendosi da manifestanti, hanno aizzato la folla contro la polizia, inscenando una vera e propria guerriglia urbana, e hanno messo a rischio l'incolumità non solo dei poliziotti che sono lì per tutelare l'ordine pubblico, ma anche di tutti i cittadini". 

Continuano quindi le manifestazioni tra gli studenti universitari, che nelle ultime settimane hanno coinvolto diverse città d'Italia. Tra le prime, quella di Pisa, dove c'erano state le cariche della polizia sui manifestanti, seguite da cortei e proteste in altri atenei, tra cui la Sapienza di Roma

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