Il controverso piano del governo della Gran Bretagna di trasferire in Ruanda i richiedenti asilo giunti illegalmente nel Regno ha avuto il via libera parlamentare, dopo un rimpallo-maratona tra le camere dei Lord e dei Comuni durato fino a tarda notte. I membri non eletti della Camera alta, che esaminano le proposte legislative, hanno ripetutamente rimandato il piano emendato ai parlamentari della Camera bassa ma alla fine hanno accettato di non apportare ulteriori modifiche, garantendo che il dl ora diventi legge. Ma l'Onu mette in guardia: "Sarebbe un pericoloso precedente".
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Il progetto del primo ministro Rishi Sunak e dei conservatori obbligherà i giudici a considerare il Ruanda "Paese sicuro". Mentre i funzionari che esaminano le richieste d'asilo potranno ignorare parti del diritto internazionale e nazionale sui diritti umani per aggirare una sentenza della Corte suprema britannica secondo cui la deportazione di migranti a Kigali è illegale.
Per ottenere il via libera, il governo britannico ha dovuto affrontare una dura battaglia parlamentare. La Camera dei lord ha criticato il disegno di legge ritenendolo inadeguato, chiedendo in particolare che il Ruanda non potesse essere considerato sicuro finché un organismo di controllo indipendente non lo avesse affermato. I parlamentari alla Camera dei comuni, dove i conservatori hanno la maggioranza, hanno votato contro ogni emendamento e hanno chiesto ai lord di ripensarci in un processo noto come "ping pong parlamentare".
La Camera alta non eletta, dove non esiste la maggioranza assoluta per nessun partito, ha puntato i piedi. Ma poco prima di mezzanotte alla fine ha ceduto alla volontà dei parlamentari eletti e ha accettato di non apportare ulteriori emendamenti, ponendo fine allo stallo e garantendo che il disegno di legge riceverà ora il consenso reale per diventare legge.
L'Onu: "Il piano Ruanda sarebbe un pericoloso precedente" -
"Subito dopo l'ok parlamentare, Le Nazioni Unite hanno invitato la Gran Bretagna a riconsiderare i piani di espulsione in Ruanda dei richiedenti asilo, avvertendo che il progetto minaccia lo stato di diritto e costituisce "un pericoloso precedente a livello globale". L'Alto Commissario per i Diritti Umani, Volker Türk, e il suo omologo responsabile per i rifugiati, Filippo Grandi, hanno invitato il governo di Sunak "a prendere invece misure pratiche per combattere i flussi irregolari di rifugiati e migranti, sulla base della cooperazione internazionale e del rispetto del diritto internazionale dei diritti umani".