Zucchetti Centro Sistemi

Immaginare il futuro, la scommessa vinta di Zucchetti Centro Sistemi

Ambrogio AI, robot tagliaerba capace grazie all’intelligenza artificiale di creare i percorsi migliori, è solo l’ultimo di una serie di soluzioni di mercato in grado di anticipare i tempi

Un desiderio di riscatto e una promessa che diventano una realtà imprenditoriale con oltre 530 dipendenti e più di 500 milioni di fatturato. Ma anche idee che riescono a intercettare quelle che saranno le esigenze quotidiane del domani e si trasformano in tecnologie all’avanguardia, come un robot tosaerba capace di operare semplicemente grazie al cloud. E’ la storia di Fabrizio Bernini e di come da una delusione sia nata la Zucchetti Centro Sistemi Spa, di cui oggi è azionista e presidente.

Quella che oggi è la Zucchetti Centro Sistemi nasce nel 1985 dopo la chiusura dell’azienda in cui allora lavorava Bernini: “Per me fu una delusione - spiega il presidente di ZCS - da allora mi sono fatto una promessa: mai più dipendente. Vengo poi da una storia familiare complicata: mia madre era un’orfanella e mio padre divenne un alcolizzato. Io fui mandato in collegio. Il mio percorso è stata anche una forma di riscatto (raccontato nel libro “Qualsiasi cosa accade” di Filippo Boni, ndr)”. Partendo, o meglio ripartendo dalla sua passione per l’elettronica, implementata da quella per l’informatica, Bernini inizia così a far prendere forma alla sua azienda, che oggi è una realtà manageriale multibusiness (software – automazione – robotica ed energie rinnovabili) proiettata nei mercati internazionali e che nel 2000 è entrata a fare parte del gruppo Zucchetti SpA, la prima azienda italiana di software.

Oggi la ZCS è articolata in cinque Business Units (software, helthcare, automation, robotics e green innovation) che offrono soluzioni di eccellenza tecnologica nei vari settori in cui si propone.

Il Laboratorio delle idee e il Laboratorio della Follia - Sostenitore della cultura dell’innovazione, Bernini ha reso cuore pulsante della ZCS l’area Ricerca e Sviluppo, denominata il Laboratorio delle Idee (Idealab): composto da oltre 40 tecnici, informatici, elettronici, meccanici e designer, dal 2005 incuba le migliori idee e le trasforma in soluzioni pronte per il mercato. Dal 2023 il Laboratorio delle Idee è affiancato dal Laboratorio della Follia, dove lavorano giovani ingegneri e tecnici, che si occupano principalmente di progetti legati all’intelligenza artificiale.

Ambrogio, il tosaerba guidato dall’Ai -

  Proprio dai Laboratori nel tempo hanno preso forma alcuni dei prodotti di punta della Zucchetti Centro Sistemi. “L’idea di base - spiega Bernini – nasce da un’esigenza personale: un giardino con l’erba da sistemare e nessuna voglia di utilizzare i vecchi tosaerba. E si mescola con il desiderio di anticipare sempre i tempi, individuando prodotti che il mercato ancora non richiede, in modo da essere sempre un passo avanti rispetto ai futuri competitor. Così ad esempio è stato pensato e poi realizzato dal Laboratorio delle Idee il nostro robot tosaerba Ambrogio”.

E proprio questo prodotto è anche uno dei protagonisti dell’ulteriore evoluzione che prende forma nel Laboratorio della Follia. "Ambrogio AI - spiega l’azienda - si presenta come il futuro tangibile nel mondo del giardinaggio domestico: un robot intelligente, che impara e apprende in modo sempre più autonomo e rapido grazie all’intelligenza artificiale, migliora l’efficienza delle sue prestazioni a vantaggio di una riduzione dei tempi di lavoro e di una maggiore precisione nel taglio dell’erba”.

Ambrogio, a differenza di altri prodotti simili, non ha bisogno di un filo perimetrale per capire il percorso da seguire durante le operazioni di taglio. La conformazione del giardino, infatti, è mappata dalla sensoristica del sistema RTK e, utilizzando l’intelligenza artificiale, riesce a seguire il percorso migliore, con correzioni di precisione in tempo reale e con la flessibilità di variare l'area di lavoro velocemente.

Merito anche dell’antenna fissa che salva costantemente le coordinate dei dati su una piattaforma cloud: in questo modo è possibile migliorare la posizione di tutti gli Ambrogio collegati in 4G. Ogni robot, infatti, può utilizzare i dati di correzione di un’antenna situata entro 15 km, migliorando di fatto la precisione di tutti. Una volta mappato il prato, è possibile anche un post editing personalizzato in tempo reale, in modo da creare configurazioni flessibili del taglio.