Una giacca “impatto zero” per contribuire alla salvaguardia del Pianeta. In occasione della Giornata della Terra, un’azienda di moda completamente italiana, impresa di famiglia dalla sua fondazione e che compie quest’anno i suoi primi 60 anni, porta avanti uno dei suoi progetti fiore all’occhiello, attraverso il quale utilizza tecniche produttive avanzate che riescono a limitare i consumi di acqua e Co2.
Come nasce una giacca "no stiro" -
In concomitanza con l’Earth Day, Tombolini presenta la sua linea di giacche “Zero Impact”. Realizzate con filati organici, biodegradabili e tessuti riciclati, la loro produzione avviene utilizzando una minore quantità di acqua (e di Co2). Consentono un risparmio delle risorse e dell'energia anche una volta acquistate, dal momento in cui ogni capo è lavabile in lavatrice a 30 gradi e, steso ad asciugare, mantiene la sua forma originaria, senza bisogno di ricorrere all’uso del ferro da stiro.
Un'impresa di famiglia che valorizza l'artigianalità e attenta al territorio -
Tombolini è un’azienda marchigiana con sede a Colmurano (Macerata), nata nel 1964 a Urbisaglia dalla passione del suo fondatore, Eugenio Tombolini. In occasione della prima Giornata nazionale del Made in Italy da poco trascorsa, l’azienda ha inoltre annunciato, nell’ottica della valorizzazione della produzione, del lavoro degli artigiani e di una manodopera altamente qualificata, di completare il rinnovamento della sua sede di 10mila metri quadrati in ottica green e di assumere nuovi dipendenti. “L'investimento sul capitale umano e lo stretto legame con il territorio rimangono i valori chiave del Dna e del modus operandi di Tombolini”, ha spiegato Silvio Calvigioni Tombolini, rappresentante della terza generazione della famiglia.