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Rai, Bortone: "Cancellato il monologo di Scurati sul 25 Aprile" | Meloni: "Nessuna censura, pubblico io il testo"

A leggere il testo "che lo scrittore mi ha regalato" alla fine è la conduttrice. Viale Mazzini: "Nessun veto, ma accertamenti di natura economica e contrattuale"

Ansa

Antonio Scurati non era presente in studio a CheSarà, sabato sera su Rai3. Ma il suo monologo sul 25 aprile bloccato dalla Rai a 24 ore dalla messa in onda è stato letto integralmente, in apertura di puntata, dalla conduttrice Serena Bortone. 'Me lo ha regalato lo scrittore', ha spiegato. Il testo intanto è diventato virale ed è stato condiviso perfino da Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook. La Bortone ha ribadito quanto annunciato sabato mattina su Instagram, di aver appreso "casualmente" che era stato "annullato il contratto" con l'autore della trilogia bestseller su Mussolini "senza spiegazioni plausibili". Una scelta subito criticata dall'opposizione, che grida alla "censura". E la Rai replica: nessun veto sul nome dello scrittore, ma "accertamenti di natura economica e contrattuale". Il presidente del Consiglio, intanto, si è smarcato pubblicando integralmente il testo, "perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno". Ma lui replica: "Subisco violenza per il mio pensiero".

Tgcom24

Il testo del monologo  Dall'omicidio di Matteotti a Marzabotto, nell'intervento - il cui testo è diventato presto virale ovunque - Scurati definisce il fascismo "un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista" e punta il dito contro la stessa Meloni, che "ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola 'antifascismo' in occasione del 25 aprile 2023)". La presa di posizione di Scurati è netta: "Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana".

Le reazioni delle opposizioni  "Telemeloni censura Scurati sul 25 aprile, la Rai spieghi", affonda Sandro Ruotolo del Pd. "La Rai torni sui suoi passi", chiedono dal M5s sollevando il caso in Vigilanza. E anche la presidente della commissione Barbara Floridia sollecita "risposte dettagliate" dall'azienda. "La Rai non è tua, datti una regolata", scrive su X Carlo Calenda rivolto a Giorgia Meloni. L'azienda "è sempre più piegata a interessi di parte", dice da Avs Peppe De Cristofaro.

La Rai: "Nessuna censura"  La risposta di Viale Mazzini è affidata alle parole di Paolo Corsini, direttore dell'Approfondimento: "Nessuna censura. La partecipazione di Scurati non è mai stata messa in discussione", spiega, ricordando che il nome dello scrittore era stato inserito nella scaletta ufficiale degli ospiti e invitando a "non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti".

La questione economica  Nel mirino sarebbe finita dunque la richiesta economica, che sarebbe stata di 1.800 euro. La Rai avrebbe pensato di ospitare lo scrittore gratis poi avrebbe provato a chiudere a 1.500 euro. Una nota interna all'azienda riporta però che la partecipazione è stata annullata "per motivi editoriali". E la Bortone ha sottolineato in diretta: "Ho letto ricostruzioni fantasiose e offensive: preciso che la reazione di
Scurati è stata di regalarmi il testo".


La richiesta di chiarimenti  La Rai "chiarisca sul super compenso di Scurati", chiede da Fratelli d'Italia il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone. Gli fanno eco gli esponenti FdI in Vigilanza, annunciando la richiesta di sentire i vertici di Viale Mazzini: "Si deve accertare se corrisponde al vero che per leggere un monologo di un minuto sul 25 aprile la Rai avrebbe dovuto pagare circa 2mila euro" e "se la mancata messa in onda sia da addebitare a una scelta editoriale o invece economica".

L'intervento del premier  Sui social è intervenuta anche Giorgia Meloni: "In un'Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1.800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare)". Testo che sarà letto anche in diverse piazze e teatri italiani il 25 aprile, su invito del sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

Scurati a Meloni: "Subisco violenza per il mio pensiero"  Un intervento al quale Scurati ha risposto con una lettera inviata a Repubblica. "La informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l'entità dell'impegno". E aggiunge di "non meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Questa, gentile presidente, è violenza. Non fisica, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?".

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