Mario Pincarelli, condannato a 21 anni per l'omicidio di Willy Monteiro a Colleferro nel 2020, si è sposato nel carcere di Borgata Aurelia a Civitavecchia. Il 26enne è convolato a nozze con Laura Roffo, 32 anni, nata a Bracciano. A riprendere l'entrata della donna nel penitenziario solo le telecamere dei giornalisti e i flash dei fotografi. Sono in molti a chiedersi cosa l'abbia spinta a scegliere di unirsi in matrimonio con un uomo condannato per omicidio volontario, che passerà quantomeno i prossimi 10 anni in cella prima di poter godere di permessi premio o della semiliberta, previa buona condotta. Fino ad allora, i loro incontri avverranno settimanalmente dentro la casa circondariale. Eppure, a detta del legale di Pincarelli, Loredana Mazzenga, "la ragazza è sorprendentemente convinta di questa sua decisione. Sa che ci vorrà del tempo prima che possa incontrarlo ma ha detto che lo aspetterà".
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L'ingresso in carcere e le tensioni con i giornalisti -
Come si legge su Il Mattino, la 32enne "è scesa, di fronte al cancello del carcere, da una Fiat 500, accompagnata da un parente che era alla guida e dalla mamma, sua testimone di nozze. Indosso un lungo abito rosa cipria con i lustrini, sul capo una sciarpa nera che nascondeva i lunghi capelli biondi, per sottrarsi agli obiettivi". Vicino a lei un parente, "che la teneva nascosta sotto il suo braccio e inveiva contro i giornalisti, fino a sputare verso di loro esclamando "Andate via schifosi".
Roffo si è innamorata di Pincarelli guardandolo in tv -
Laura Roffo si è innamorata di Pincarelli guardandolo in tv, quando era già divenuto noto alle cronache per l'omicidio di Willy. Lo ha cercato e tra i due è iniziata una lunga corrispondenza. Si sono incontrati fugacemente nelle poche udienze in tribunale a cui la giovane ha partecipato per poter vedere il 26enne. Poi la decisione di sposarsi. La cerimonia di nozze, un rito civile alla presenza di un numero limitato di persone, tra cui il compagno di cella di Pincarelli, si è svolta nella cappella del carcere.
L'avvocato di Pincarelli: "Vuole costruirsi un futuro" -
L'avvocato di Pincarelli, suo testimone di nozze, ha dichiarato che il suo assistito "vuole crearsi un futuro, vuole una famiglia e quando esce fare un figlio". Poi, parlando dell'omicidio di Willy, ha aggiunto che il 26enne "ha sempre avuto una parola per la famiglia della vittima, lo abbiamo sempre detto, fin dalle indagini preliminari, fin dai primi giorni successivi all'accaduto, tanto che sia lui sia la famiglia hanno scritto diverse lettere ai parenti di Willy". Parole che stridono fortemente con quanto dichiarato la settimana scorsa in Cassazione dalla mamma della vittima, Lucia Duarte: "Non ho visto ancora nessun segno di pentimento da parte di questi ragazzi che dimostri che hanno capito il male che hanno fatto a mio figlio".
La sentenza della Cassazione -
La Corte di Cassazione, una settimana fa, ha riconosciuto la colpevolezza di tutti e quattro gli imputati (i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli) per il reato di omicidio volontario. Willy, vittima di un brutale pestaggio, fu ucciso la sera tra il 5 e il 6 settembre 2020 nel centro di Colleferro. I giudici hanno reso definitive le condanne a 23 anni per Belleggia e a 21 anni per Pincarelli. Inoltre, la Corte ha anche disposto un processo di appello bis per i fratelli Bianchi, limitatamente alle attenuanti generiche, con la possibilità, dunque, che i due arrivino anche a essere nuovamente condannati all'ergastolo. Il 12 luglio, la Corte d'Appello di Roma, riconoscendo le attenuanti, aveva ridotto la pena per i Bianchi a 24 anni rispetto al carcere a vita che era stato loro inflitto il 4 luglio 2022 dalla Corte d'Assise di Frosinone.