Azzurra Carnelos aveva un solo desiderio: far nascere suo figlio Antonio. "Occorreva arrivare alla 32esima settimana. Le sono stati dati solo farmaci che non nuocessero al feto, ma poi ha dovuto sospendere anche quelli". E' il marito, Francesco Favero, che ripercorre le scelte, sempre condivise, di sua moglie. "Era felice così, nonostante tutto - dice in un’intervista a la Repubblica - Con il suo sacrificio ci ha regalato la vita".
La malattia e la chemioterapia - "Tra fine gennaio e inizio febbraio del 2019 si era accorta di avere un nodulo al seno - ricorda il marito - la prese subito molto seriamente. La nonna a cui era molto legata era morta di tumore al seno. Purtroppo le analisi hanno confermato tutto. Ricordo quello che è stato il suo primo pensiero: non riuscire a diventare mamma. Temeva che la chemioterapia le impedisse di avere una gravidanza ma abbiamo seguito il percorso consigliato dai medici. Azzurra ha fatto la chemio e ha risposto subito benissimo. A fine 2019 lei si considerava guarita. Anche ai controlli successivi tutto benissimo".
La recidiva - "Il 2 giugno 2022 - ricorda Francesco - ci siamo sposati e a febbraio dell’anno successivo ha scoperto di essere incinta". Poi però c’è stata la recidiva. "Era circa al sesto mese, quando ha iniziato a sentire dei dolori. Siamo corsi in ospedale a Treviso e abbiamo scoperto che la malattia era inaspettatamente ripartita. Lei ha affrontato la scoperta con coraggio, si è rimboccata le maniche. Io ho abbandonato il lavoro per starle accanto 24 ore al giorno. Ho vissuto in ospedale, dormivo lì, mangiavo lì". "Lei aveva un solo desiderio: far nascere il nostro Antonio. Occorreva arrivare alla 32esima settimana. Le sono stati dati solo farmaci che non nuocessero al feto, ma poi ha dovuto sospendere anche quelli. La chemioterapia vera l’ha fatta solo dopo il 2 agosto 2023, giorno in cui è nato il nostro bambino".
Otto mesi con il figlio - Azzurra è riuscita a stringere tra le braccia il suo bambino per otto mesi e mezzo. "La vita va difesa - racconta ancora il marito - lo diceva spesso mentre premeva al petto il suo corpicino. Lo accudiva, lo teneva in braccio, nonostante i dolori e le mille difficoltà. Ricordo ancora il suo sorriso quando il nostro bambino ha cominciato a dire mamma. Era felice così, nonostante tutto. Con il suo sacrificio ci ha regalato la vita".
Il futuro con Antonio - Ora Francesco è concentrato solo sul benessere del suo bimbo. "Adesso il mio compito è di crescerlo e di difendere la memoria della sua mamma. Le ultime settimane le abbiamo trascorse ideando un piano per crescere Antonio. Abbiamo deciso insieme, ancora una volta. Io cambierò lavoro e starò vicino a nostro figlio. Così il suo sacrificio non sarà stato vano".