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Sindaco Bari, Colaianni: con l'accordo di tutti accetterei, doveroso dare una mano

Tra le acque agitate del centrosinistra, dopo la bufera politica sul sindaco Decaro, per le amministrative di giugno spunta il nome dell'ex giudice. Si supererà così l'impasse Pd-M5s sull'asse Leccese-Laforgia?

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"Se l'invito venisse da tutte le forze politiche, mi piacerebbe. Anche perché in questa fase politica credo sia doveroso dare una mano, mettendo a disposizione le proprie competenze". Lo ha detto l'ex giudice Nicola Colaianni in un'intervista a Il Corriere della Sera, rispondendo se sarà il candidato del centrosinistra a Bari. "La proposta mi è stata fatta da Nichi Vendola, che si era impegnato a trovare un terzo nome e aveva avuto mandato in questo senso da Laforgia e da Leccese", ha spiegato Colaianni.

Il nome di Colaianni potrebbe sbloccare l'impasse tra Pd e Cinquestelle. E la palla, adesso, passa ai due schieramenti del centrosinistra: quello di Michele Laforgia, sostenuto, tra gli altri, dal M5s e dai movimenti che si riconoscono nella Convenzione per Bari; e quello di Vito Leccese, candidato del Pd. Dovranno decidere loro se fare un passo indietro e convergere su Colaianni.

Comunali Bari, Colaianni si dice disponibile alla candidatura, ma...  "Vendola mi ha chiamato a sera inoltrata, ho chiesto tempo per riflettere. Mi ha chiesto se poteva fare dei sondaggi, tra le forze politiche", ha aggiunto Colaianni a Il Corriere della Sera. E prende tempo: "Valuterò la risposta nelle prossime ore e aspetto le riunioni in corso. Quando la posizione dei partiti e delle associazioni diventerà ufficiale, darò la mia risposta. Attendo le decisioni, ma ripeto: se ci fossero le condizioni, sarei orientato ad accettare".

"Laforgia - ha aggiunto - sta parlando con la sua aggregazione di forze e lunedì si riunirà il Pd". A Bari, ha notato ancora Colaianni, "l'amministrazione comunale non è mai apparsa condizionata, non c'è nessuna indagine su delibere e appalti. Da ciò che emerge non ci sono questioni che attengono direttamente il Comune. Credo che questo vada messo in evidenza", sottolinea.

Dunque "a livello di amministrazione la realtà è sana. Il Comune non mi sembra toccato, poi per quanto riguarda la municipalizzata Amtab occorre indagare per valutare cosa è accaduto". Mentre in Puglia "leggendo le cronache baresi, emergono fenomeni di arrivismo personale, di lobbismo abbastanza stracciarolo. E un voto viene venduto per una bombola di gas. Per quanto riguarda la Regione, è preoccupante che persone chiacchierate possano poi occupare posti di responsabilità", ha concluso.



Bari, verso le amministrative di giugno Pd e M5s troveranno la quadra?  Gli occhi della politica restano, dunque, puntati sulla Puglia. E nel centrosinistra le acque restano agitate. Con il leader dei Cinquestelle  Giuseppe Conte lamenta via social le critiche subite a mezzo stampa: "Si sono furiosamente scagliati contro di me e il M5S - scrive l'ex premier - perché, anziché far finta di nulla, abbiamo osato porre l'urgenza della questione morale in politica e ci siamo persino spinti a formulare un 'patto per la legalità' per promuovere prassi virtuose e prevenire dinamiche malsane che inquinano la politica e le istituzioni".

Per quanto riguarda l'ipotesi della candidatura di Nicola Colaianni come sindaco di Bari, per Conte, "rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età. Lasciamo che i rappresentanti delle forze politiche locali si confrontino".

Il mal di Puglia, dunque, non accenna a migliorare, nonostante i tentativi di rassicurazione da parte del presidente della Regione Michele Emiliano che, dopo gli scandali giudiziari, promette un cambio di passo.

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