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Gessica Notaro, denunciato l'hater dei "pizzini" sessisti | Lui: "Era una goliardata"

Un 62enne di Rimini è accusato di aver lasciato di notte, sotto il portone della Casa delle Donne della città romagnola, biglietti scritti con ritagli di giornali indirizzati all'ex modella e alla presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna

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Nottetempo infilava sotto il portone della Casa delle Donne di Rimini pizzini con frasi sessiste scritti con ritagli di giornali e indirizzati a Gessica Notaro, l'ex modella 34enne sfigurata con l'acido dall'ex nel 2017, e la presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna Emma Petitti. L'autore del gesto, un 62enne residente nella città romagnola, è stato denunciato per diffamazione. Si è arrivati a lui grazie alle telecamere di videosorveglianza dell'ente, che ha sede in piazza Cavour, nel cuore di Rimini. Sia Gessica Notaro che Emma Petitti sono riminesi. "Ho commesso una goliardata", si sarebbe giustificato l'uomo.

Tgcom24

 Il 62enne insultava con ritagli di giornale Gessica Notaro e Emma Petitti per il loro attivismo sul tema della violenza sulle donne. Scoperto, è stato denunciato e andrà a processo di fronte al giudice di pace con l'accusa di diffamazione.

Gli episodi, come riferisce Il Corriere della Sera, risalgono ai mesi scorsi: l'uomo agiva di notte, arrivava in centro città, dove ci sono numerose telecamere di videosorveglianza, e infilava sotto il portone della Casa delle Donne di Rimini, che si trova vicino al Comune, ritagli di giornale riguardanti le due donne con annesse frasi sessiste. L'indomani i biglietti venivano trovati dal personale del Comune.

Dopo la denuncia, gli investigatori hanno visionato i filmati della videosorveglianza e sono risaliti al 62enne, già noto alle forze dell'ordine per precedenti per ingiuria, minacce e violenza privata. Così la polizia lo ha fermato e identificato: indossava gli stessi indumenti che aveva durante uno dei blitz alla Casa delle Donne.

L'uomo ha ammesso la sua colpevolezza e ha detto di aver agito spinto da solitudine e depressione. "Ho fatto una goliardata", la sua giustificazione. Rischia fino a un anno di reclusione e mille euro di multa. 

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