CHIUSE LE INDAGINI

Caso Visibilia, Santanchè: "Vado avanti tranquilla, se ci sarà il rinvio a giudizio vedremo"

Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della ministra del Turismo relative al fascicolo su Visibilia Editore aperto dalla Procura di Milano

© Ansa

"Ho fiducia nella magistratura che fa il suo lavoro. Non aggiungo altro". Così la ministra per il Turismo, Daniela Santanchè, dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei suoi confronti, relative al fascicolo su Visibilia Editore aperto dalla Procura di Milano. "Se ci sarà la richiesta" di rinvio a giudizio "poi vedremo. Ci sono l'accusa e la difesa, no? Male non fare, paura non avere, sono assolutamente tranquilla", aggiunge Santanchè, commentando anche le richieste di dimissioni da parte dell'opposizione: "Non sarebbe la prima volta, ognuno fa come crede, mi sembra che abbiano altri problemi".

La nota della Procura di Milano -

 L'accusa di bancarotta, che era contestata alla ministra del Turismo Daniela Santanchè assieme a quella di falso in bilancio per il caso Visibilia, "è stata stralciata dal procedimento principale poiché per nessuna delle società del gruppo Visibila è nel frattempo intervenuta dichiarazione di insolvenza", ovvero non sono fallite. Lo precisa il procuratore di Milano Marcello Viola in una nota. Lo stralcio prelude ad una probabile richiesta di archiviazione per questo reato.

La Procura di Milano, si legge nella nota firmata da Viola, "ha notificato in data odierna l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del ministro Daniela Garnero Santanchè e altre sedici persone tra amministratori e sindaci, nonché, ai sensi del D.Lgs. n° 231/2001, nei confronti delle persone giuridiche Visibilia editore spa (quotata), Visibilia srl in liquidazione e Visibilia editrice srl".

"L'ipotesi di reato - si legge - attiene alla contestata falsificazione dei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 per Visibilia editore spa, dal 2016 al 2020 per Visibilia srl in liquidazione e dal 2021 al 2022 per Visibilia editrice srl". La "corretta formazione dei bilanci, nell'ipotesi accusatoria, avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Visibilia editore spa a far data dal bilancio 2016, per Visibilia srl a far data dal bilancio 2014 e per Visibilia editrice srl a far data dal bilancio 2021". L'ipotesi di reato di bancarotta "è stata stralciata dal procedimento principale poiché per nessuna delle società del gruppo Visibilia è nel frattempo intervenuta dichiarazione di insolvenza".

Sussiste, scrive ancora la Procura con la formula standard prevista nei comunicati, "un pubblico interesse a divulgare le notizie riguardanti tali indagini, ferma restando la presunzione di innocenza delle persone sottoposte a indagini preliminari, da reputarsi non colpevoli fino alla eventuale sentenza di condanna divenuta irrevocabile". L'accusa di bancarotta, che era contestata alla ministra del Turismo Daniela Santanchè assieme a quella di falso in bilancio per il caso Visibilia, "è stata stralciata dal procedimento principale poiché per nessuna delle società del gruppo Visibilia è nel frattempo intervenuta dichiarazione di insolvenza", ovvero non sono fallite.

Pd: Meloni pretenda dimissioni, ancora disonore su istituzioni Milano -

   "Ancora discredito e disonore sulle istituzioni. Cosa aspetta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a pretendere le dimissioni della ministra Santanchè? Il nostro Paese non merita di essere rappresentato in Italia e all'estero da una persona su cui si annida il sospetto di aver commesso gravi reati". Così il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.

M5S: questione politica, Meloni sempre più Ponzio Pilato -

 "Dopo la presunta truffa sulla "Cassa-Covid", si è chiusa anche l'indagine preliminare sul dissesto finanziario di Visibilia, con l'ipotesi di falso in bilancio a carico proprio della Santanchè. A costo di sembrare noiosi, ribadiamo che questo ulteriore step giudiziario non sposta nulla. La questione Santanchè non è giudiziaria, ma squisitamente politica. Prima di tutto perché siamo al cospetto di una mentitrice seriale. E in seconda battuta, perché non si può tenere un'imprenditrice tanto disinvolta nell'aggirare le regole a guidare un dicastero 'produttivo' come quello del Turismo. È una mancanza di rispetto per migliaia di imprenditori per il bene di quel settore, oltreché un incaponimento che mina la credibilità del governo del nostro paese. La maggioranza ha salvato per due volte Santanchè in Parlamento, confermando che si preferisce portare la croce invece di prendere atto che è inadeguata a ricoprire il ruolo. Ma l'aspetto più scandaloso riguarda Giorgia Meloni, che sulla ministra espressione del suo partito ogni giorno di più sembra un novello Ponzio Pilato, perdendo credibilità anche lei. Santanché deve dimettersi, punto". Così in una nota i parlamentari M5S delle commissioni Attività produttive di Camera e Senato, Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Enrico Cappelletti, Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

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