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Pmi, Esg e Ai: le sigle della seconda giornata del Salone del Risparmio 2024

Oltre 7mila i partecipanti della seconda giornata della kermesse organizzata da Assogestioni

Ufficio stampa

Nel secondo giorno del Salone del Risparmio 2024, che ha visto la presenza di oltre 7mila partecipanti, il focus delle conferenze targate Assogestioni è stato quello dello sviluppo del mercato dei capitali, secondo diverse declinazioni: il dialogo tra finanza e imprese, la transizione ambientale, sociale e di governance e l’intersezione tra nuove tecnologie e risparmio gestito.

Pmi e risparmio gestito  Il risparmio si fa impresa In un contesto di tassi di interesse più impegnativo rispetto al passato, il binomio risparmio-impresa è alla ricerca di più compiute forme di collaborazione. Ed è stato questo il tema della conferenza Assogestioni dal titolo “Il risparmio si fa impresa” dove sono stati trattati i temi dei canali di finanziamento alternativi al credito bancario per le Pmi e il ruolo dei fondi a supporto dell’economia reale.

“Spesso si pensa alle nostre aziende come a realtà molto indebitate ma il settore privato del nostro Paese è ben più virtuoso della media europea”, ha dichiarato Andrea Resti, Professore del Dipartimento di Finanza dell'Università Bocconi. Il vero problema del tessuto produttivo risiede piuttosto nella “scarsa diversificazione delle fonti di finanziamento, nella dipendenza eccessiva dalle banche e nella difficoltà di accesso al credito”. L’accademico ha quindi indicato le due leve più efficaci per far crescere i canali alternativi, dal private equity ai fondi: “Favorire l’acquisizione di garanzie pubbliche o reali e lavorare sulla propensione ad assumere rischio in cambio di un extra-rendimento più elevato”.

"È ancora tempo di ESG!"  Al centro della conferenza "È ancora tempo di ESG!" è stato il come possono imprese, società di gestione e investitori impegnarsi per integrare i principi di salvaguardia dell’ambiente, la valutazione della ricaduta sociale e il rispetto per le buone pratiche di governance nelle proprie scelte.  “È essenziale comprendere - ha spiegato Michele Siri, Direttore Jean Monnet Center of Excellence EUSFIL e ordinario all’Università di Genova - che i fattori ESG sono fondamentali per il corretto funzionamento dei mercati, indipendentemente dalla domanda degli investitori. Un regime robusto di trasparenza e informativa sui fattori ESG è necessario per garantire l'efficienza del mercato e dei meccanismi di formazione dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda il rischio ambientale. L’effetto ultimo che l’ESG ha sul meccanismo di formazione dei prezzi fa sì che le società che non valorizzano adeguatamente il rischio climatico iniziano a trattare a sconto, e ci dobbiamo chiedere se questo non comporti un costo del capitale più elevato. Peraltro, è ciò che la Bce sta chiedendo oggi alle banche”.

AI e DLT, la spinta digitale al servizio dell’economia reale Nello spazio   Assogestioni si è inoltre tenuta una conferenza sulla trasformazione digitale, che ha indagato l'intersezione tra nuove tecnologie e risparmio gestito al servizio dell’economia reale, con particolare attenzione all'utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie a registro distribuito (DLT) per supportare gli investimenti nei mercati privati.

"Vent’anni fa c’erano il business da una parte e la tecnologia dall’altra - ha spiegato Cristina Catania, Senior Partner di McKinsey & Company -. Progressivamente questo parallelismo è venuto meno e business e tecnologia si sono dovuti incontrare con un mix di competenze molto intrecciate tra di loro. Oggi, il ruolo della tecnologia sta radicalmente al centro dell’equilibrio mondiale perché il graduale passaggio dalla digitalizzazione all’Intelligenza Artificiale fa sì che le dinamiche di potere passino sempre di più anche dalle dinamiche di dominanza dal punto di vista dell’acquisizione di competenze tecnologiche e questo è un elemento che nella gestione dei flussi di capitale va tenuto assolutamente in considerazione”.

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