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"UpTo, fino a che punto ci si può spingere...", al Fuorisalone una mostra "fuori misura"

Dal 15 al 21 aprile alla Fabbrica del Vapore le opere di 20 artiste propongono una sfida all'esplorazione dei limiti della creatività, tra progetti titanici e altri minuscoli

Fotogallery - "UpTo, fino a che punto ci si può spingere...", la mostra alla Fabbrica del Vapore

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Patrizia Sacchi UPTO-01
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Monica Pilenghi KAIROS applicazione girocollo
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Lisa Marchesi Nekkida
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Chiara Caramelli POP UP trolley bag
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 Cristina Busnelli
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Dello Iacono RIBALTINO MILANO
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 Livia Crispolti Narrazioni tessili
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Daniela Gerini Big Sky
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Antonella Ravagli Un gradino alla volta
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Fresa Venezia Piscis table-01
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Sabrina Sguanci Baroni Studio I grandi Ydra con Gatto su fondo rosa
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Giobbi Cristina VERO
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Ilaria Marelli uptosky AMACA
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Pinto Paravento Tarocchi
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Francesca MO the king's garden

Proporzioni audaci e inconsuete, tra opere titaniche che richiamano l'attenzione e altre infinitamente piccole che invitano ad apprezzare i dettagli, nella mostra "fuori misura" ospitata dalla Fabbrica del Vapore dal 15 al 21 aprile in occasione della Design Week. "UpTo, fino a che punto ci si può spingere..." vuole essere un invito ad oltrepassare i confini del tradizionale rapporto tra funzione, forma e dimensione degli oggetti attraverso i lavori di 20 artiste.

In mostra la creatività femminile   "UpTo, fino a che punto ci si può spingere..." è presentato da DcomeDesign, associazione impegnata nella promozione e diffusione della creatività femminile a livello internazionale. Sono tutte donne le artiste che espongono le loro opere: una selezione di progetti di varia natura accomunati dalla sfida all'esplorazione dei limiti della creatività, un invito a superare le convenzioni e ad abbracciare le innovazioni. Fino a che punto ci si può spingere nel farlo?


Opere in mostra tra esageratamente grande e infinitamente piccolo   Tra le 20 progettiste della mostra "UpTo, fino a che punto ci si può spingere..." alcune hanno scelto di realizzare opere mastodontiche, nelle quali le dimensioni esagerate simboleggiano il desiderio di essere viste, un modo per richiamare l'attenzione sulla propria unicità. "Sono qui, guardami" sembrano dire le opere titaniche, un'affermazione della propria presenza e della propria identità in un'epoca in cui tutto scorre via velocemente. A queste fanno da corrispettivo altri progetti che seguono la direzione opposta, quella del minuscolo. Il cosiddetto Gnat design celebra la maestria tecnica e l'attenzione ai dettagli, invitando a posare l'attenzione sulla bellezza nascosta nelle piccole cose e a esplorare tematiche profonde in modo delicato e sottile. Ma è anche una forma di protesta silenziosa contro la corsa all'iperconsumo e all'ipertrofia, offrendo un'alternativa sostenibile e riflessiva.


Le artiste in mostra  Ceramiste, interior designer, flower designer, artiste tessili e via dicendo: le artiste ospitate alla Fabbrica del Vapore esplorano la creatività a tutto tondo. Sono Veronica Abbate, Carla Calvino, Livia Crispolti, Maddalena D’Alfonso, Maria Teresa Dello Iacono, Anna Fresa e Antonella Venezia (progettiste anche dell’allestimento), Daniela Gerini, Mariacristina Giobbi, Donatella Carollo, Marina Iorio, Silvia Labanti, Lisa Marchesi, Ilaria Marelli, Claudia Mastrangelo, Ana Silvia Meier, Francesca Mo, Monica Pilenghi, Luisa (detta Lulla) Pinto, Antonella Ravagli, Patrizia Sacchi, Livia Sciorilli Borelli e Sabrina Sguanci.

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