"Voglio la verità", non si dà pace Lina Pierro che ai microfoni di "Mattino 4" racconta il percorso sanitario del figlio Vincenzo Cuozzo, il bambino di 4 anni morto per un linfoma non Hodgkin di tipo T diagnosticato quando già era troppo tardi. "Alla comparsa dei primi sintomi, al pronto soccorso mi dissero di sospendere la cura per adenoidi perché si trattava di bronchite asmatica" dice Lina. "Un'altra volta venne dimesso dopo una cura di sali minerali senza analisi". In seguito il bambino venne sottoposto a prove allergiche che diedero esito negativo.
Poco tempo dopo il piccolo Vincenzo inizia a perdere grumi di sangue dal naso ma secondo la diagnosi del pronto soccorso la perdita era dovuta a "capillari fragili". "Anche in quel caso non ci fu alcun approfondimento", denuncia Lina Pierro. La donna ripercorre poi il rapido peggioramento che in poco più 24 ore ha causato il decesso di suo figlio. Nel processo di primo grado i medici sono stati assolti perché "il fatto non sussiste" ma la madre continua a domandarsi perché in otto mesi non è mai stata fatta alcuna analisi approfondita. "Non mi posso fermare", dice.