A "Quarta Repubblica"

Lodi, carne halal nelle mense scolastiche: la protesta dei genitori

Il caso a "Quarta Repubblica": "Ci sentiamo noi emarginati"

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Solo carne halal e via il prosciutto cotto dalle mense delle scuole elementari e degli asili. Questa è la decisione dell'amministrazione comunale di Lodi che ha deciso di seguire la dieta della Sharia, la dottrina islamica. "I bambini dal gennaio 2023 stanno mangiando solo carne Halal", è la protesta della consigliera comunale leghista, Eleonora Ferri.

 

Cos'è la carne halal? -

 La carne halal è, per i musulmani, una carne certificata per il consumo dei fedeli islamici: la certificazione halal che significa "lecito", ndr) garantisce la conformità di un prodotto alimentare rispettando tutti i dettami religiosi nella macellazione ecc. Un anno fa una delegazione della comunità islamica ha chiesto al Comune, a guida PD, di introdurre carne halal nei menù delle mense scolastiche.

La richiesta approvata dal Comune -

 "Il Comune di Lodi avrebbe potuto chiedere alla ditta appaltatrice che offre il servizio di mensa scolastica due linee separate - prosegue la consigliera della Lega a "Quarta Repubblica" -. Una con linea di carne halal e linea normale come i nostri bambini stavano mangiando". Il programma di Rete 4, inoltre, mostra una nota del fornitore della mensa in cui si legge che tutta la carne fornita è certificata halal dal centro Islamico Culturale d'Italia di Roma.

La protesta dei genitori -

 "Gli ultimi mesi - prosegue Ferri -, si è scoperto che i bambini non mangiano più neanche la carne di suino in mensa, come invece avveniva prima in maniera limitata nel rispetto delle linee guida fornite dall'ATS". "Ci sentiamo emarginati e ghettizzati - dicono alcuni genitori intervenuti a "Quarta Repubblica" -, sarebbe stato opportuno un avviso. Avremmo voluto essere noi a decidere". La decisione è stata fortemente voluta dalla vicesindaca Laura Tagliaferri, componente della commissione mensa, la quale però ha deciso di non presentarsi all'appuntamento con l'inviata di Rete 4. A giustificare l'assenza un messaggio di un portavoce, il quale afferma che il Comune non vuole rilasciare dichiarazioni in merito.