È una ventiduenne francese la ragazza trovata morta venerdì 5 aprile in un'ex chiesetta diroccata sulle montagne di La Salle, in Valle d'Aosta. È stata identificata da alcuni parenti che sono stati ascoltati dai carabinieri. Le ricerche del possibile assassino della ragazza sono concentrate su un giovane nato in Italia. Il ragazzo ricercato (e non fermato, come era stato detto nelle ultime ore), di origini egiziane, era stato visto con lei nei giorni precedenti il delitto. In particolare, un testimone aveva raccontato di aver incontrato, tre giorni prima del ritrovamento del cadavere, la giovane insieme a un ragazzo che parlava italiano ma che probabilmente non è italiano. I due cercavano un supermercato per fare spesa: "Erano vestiti di scuro, sembravano due dark, due vampiri". Come confermato dall'autopsia, il decesso è avvenuto per un'emorragia causata da colpi inferti con un coltello. Le indagini - è stato aperto un fascicolo per omicidio - sono condotte dai carabinieri di Aosta e coordinate dal pm Manlio D'Ambrosi e dal procuratore capo Luca Ceccanti.
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L'esito dell'autopsia -
I primi dati intanto iniziano ad arrivare, a partire dall'autopsia, condotta sul corpo della giovane dal medico legale Roberto Testi, che ha consegnato una relazione preliminare parziale alla procura di Aosta: sono state provocate da un coltello le ferite che hanno provocato il decesso per emorragia della ragazza. E molto probabilmente le coltellate sono state inferte da un'altra persona, aspetto questo che escluderebbe l'ipotesi del suicidio, inizialmente presa in considerazione assieme all'omicidio. La morte potrebbe risalire al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile: difficile indicare con esattezza la data, visto che le temperature relativamente basse di quei giorni hanno ben conservato il cadavere.
"Lei molto bella ma emaciata e sofferente" -
La vittima aveva varie ferite all'addome e anche un taglio profondo nel collo. Dai segni ritrovati sembrerebbe che il corpo sia stato trasportato all'interno dell'ex cappella. Il testimone, intervistato da La Stampa, ha già raccontato tutto ai carabinieri e ha descritto lei come "molto bella ma emaciata, sofferente" e lui "con i ricci neri e la carnagione olivastra". Dice di averli visti la mattina del 2 aprile.
"Vestiti come due dark" -
Il testimone non parla di un furgone, come alcune notizie avevano riferito. I due ragazzi gli hanno chiesto indicazioni per la fermata dei pullman, hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero e di essere alla ricerca di un supermercato per fare spesa per poi andare a campeggiare sulle montagne, anche se non erano affatto vestiti come escursionisti, ma piuttosto "come due dark: sembravano di quelli che si tagliano e si procurano delle ferite, mi sembravano sofferenti", ha detto.
Lui molto più giovane di lei -
Sempre il testimone ha riferito che il ragazzo sembrava molto più giovane della ragazza, che ha parlato sempre e solo lui e che aveva un tono gentile. "E non li ho visti soltanto io quel giorno, una persona che conosco li ha visti anche al ritorno: quando sono scesi dal pullman proprio all'altezza del sentiero che porta alla chiesetta. Avevano le borse della spesa", ha detto ancora. Dalla foto della polizia ha riconosciuto la 22enne trovata morta. Attorno al suo cadavere sono stati trovati i sacchetti della spesa, resti di cibo e dei marshmellow rosa.