Torna a parlare a "Mattino 4" Gian Battista Maestri, il padre del bimbo finito in coma per aver mangiato un pezzo di formaggio ripercorre la vicenda accaduta nel 2017 e chiede giustizia per il figlio Mattia. "Non è possibile avvelenare un bambino con il formaggio", considera l'uomo che da sette anni ormai vive un incubo.
"Non abbiamo più vita, io non provo più felicità da sette anni - dice l'uomo a Federica Panicucci -. Questa è una battaglia per salvare altri bambini e mio figlio ha già salvato altri bambini e ne salverà altri. Il formaggio a latte crudo non deve essere dato ai bambini e deve essere regolarmente etichettato, nessuna famiglia deve subire quello che stiamo passando noi".
Il risarcimento e la premiazione del caseificio - La vicenda è ormai tristemente nota: il 5 giugno 2017, il bambino in questione, che ai tempi aveva 4 anni, si era sentito male dopo aver mangiato un pezzo di formaggio "Due Laghi" contaminato dal batterio escherichia coli. Portato all'ospedale di Cles in provincia di Trento, era rimasto in osservazione alcune ore, ma poi, poiché i medici si erano accorti della gravità della situazione, fu trasferito all'ospedale Santa Chiara. Qui, la pediatra si sarebbe rifiutata di visitarlo. Per la vicenda, a dicembre, l'ex presidente del caseificio sociale di Coredo, Lorenzo Biasi, e il casaro Gianluca Fornasari sono stati condannati dal giudice di pace di Cles a pagare una multa di 2.478 euro. Invece, la pediatra si difenderà in un processo dibattimentale; l'udienza è stata fissata per il 24 aprile. Maestri ha definito "irrisorio" il provvedimento. "Era la pena massima prevista dal codice penale", ha spiegato. E descrive come "vergognosa e indecente", premazione dell'azienda che produce quel formaggio, "L'azienda turistica della Val di Non ha riconosciuto al caseificio, condannato per lesioni gravissime personali, l'eccellenza della qualità dei loro prodotti. Sono indignato", continua Maestri.
La corsa in ospedale e il rifiuto della pediatra - "Non esiste giustizia in questi casi". "Non posso dire di essere soddisfatto con un bambino in stato vegetativo. Ormai non provo più felicità né soddisfazione, non provo nessun sentimento. Il formaggio non doveva essere avvelenato. Hanno ucciso un bambino", aggiunge. Maestri, infine, ha portato al programma di Rete 4 delle foto: "Sono i raccordi di dove passa il latte e sono state scattate nel 2022, due anni dopo la tragedia di mio figlio - ha spiegato -. Chi dice che le condizioni igieniche sono migliorate, dice una fesseria".